L'Ordine Nuovo

Menu superiore

Menu principale

  • Rassegna operaia
  • Capitale/lavoro
  • Classe e partito
  • Internazionale
    • Notizie dal mondo
    • Imperialismo
    • Vita politica internazionale
  • Politica
  • Terza pagina
    • Film e TV
    • Libri
    • Musica
    • Pillole di storia
    • Storia di classe
    • Manifesti
  • Tribuna
  • Speciali
    • Centenario PCdI
    • Lenin 150
    • Rivista Comunista Internazionale

logo

L'Ordine Nuovo

  • Rassegna operaia
  • Capitale/lavoro
  • Classe e partito
  • Internazionale
    • Notizie dal mondo
    • Imperialismo
    • Vita politica internazionale
  • Politica
  • Terza pagina
    • Film e TV
    • Libri
    • Musica
    • Pillole di storia
    • Storia di classe
    • Manifesti
  • Tribuna
  • Speciali
    • Centenario PCdI
    • Lenin 150
    • Rivista Comunista Internazionale
  • La guerra contro l’Iran: menzogne e pretesti imperialisti

  • Sul criminale vertice NATO dell’Aia

  • Vita politica internazionale – Trentaseiesimo numero

  • Sulle rivolte degli immigrati negli Stati Uniti

  • Dall’Appello per l’Europa al Libro Bianco sul riarmo: la storia non ci perdonerà l’inazione

  • Vertice NATO: fermare la macchina da guerra! Fuori i Paesi Bassi dalla NATO, fuori la NATO dai Paesi Bassi!

  • Medio Oriente: crocevia di progetti imperialisti concorrenti da Est a Ovest

  • Sugli sviluppi riguardanti l’attacco israeliano all’Iran

  • Carattere, percorso e obiettivo del Partito della Sinistra (Die Linke) come parte dello spostamento verso destra

  • Più basi militari e più reattività in collaborazione con la NATO: nuove proposte in nome dello sforzo bellico

Rassegna operaia
Home›Rassegna operaia›Sciopero lavoratori Fedex. La fase due si chiama repressione

Sciopero lavoratori Fedex. La fase due si chiama repressione

Di Redazione
05/05/2020
3561
0
Condividi:
Sciopero lavoratori TNT

Questa quarantena ha portato difficili condizioni di vita a decine di migliaia di lavoratori, che si sono trovati senza reddito o in procinto di perdere il lavoro. Nonostante ciò, in questo scenario di crisi, con la riapertura delle imprese e l’inizio della fase 2, cominciano i primi licenziamenti. È il caso della TNT di Peschiera Borromeo (MI), che ha annunciato il licenziamento di 66 lavoratori. Curioso, se si considera che Fedex TNT è un operatore logistico internazionale che ha un fatturato di miliardi di euro annui: non parliamo certamente del piccolo produttore in difficoltà.

Questi licenziamenti vanno inquadrati in un’azione di vera e propria rappresaglia da parte dell’azienda. TNT, infatti, ha sospeso decine di contratti a tempo determinato per una settimana di protesta indetta da SiCobas, che ha proclamato uno stato d’agitazione per tutte le filiali e i magazzini della Fedex TNT.

Veloce è stata la reazione dei lavoratori, che stanno scioperando in solidarietà con i propri colleghi. Questa notte, infatti, gli operai hanno incrociato le braccia e hanno occupato la filiale di Peschiera Borromeo. Fra le varie cose, i motivi della protesta sono «la mancata sottoscrizione di un protocollo per l’applicazione delle misure di sicurezza relativo al coronavirus, il pagamento delle giornate di malattia usufruite a marzo dove sia stata aperta la cassa integrazione retroattiva, come stabilito dall’Inps, e l’adeguamento del ticket mensa a 7 euro così come accordi sottoscritti a livello nazionale». Inoltre, i lavoratori protestano per «il reintegro e il rientro immediato presso il proprio posto di lavoro dei lavoratori alle dipendenze dell’agenzia Adecco e in forza presso l’hub Fedex Tnt Internazionale di Peschiera Borromeo».

Sciopero Peschiera Borromeo

Il sindacato SiCobas è aperto a un tavolo per le trattative, ma la TNT non sembra essere dello stesso avviso. Nella giornata di oggi, 5 maggio, decine e decine di camionette della polizia sono state impiegate davanti al magazzino di Peschiera, e gli operai sono stati buttati fuori dall’azienda; in altri magazzini, la Digos ha fatto decine di identificazioni.

Non sembra esserci una risposta da parte del Governo, nonostante le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che nel suo ultimo discorso ha dichiarato che “non è possibile licenziare”. A quanto pare lo è, e si impiegano pure le forze di polizia per tutelare questa possibilità.

Nelle pagine social del sindacato SiCobas – Lavoratori Autorganizzati leggiamo: «È la guerra di classe! I lavoratori come carne da macello in magazzino a morire per il dio profitto, e se la merce da distribuire scarseggia debbono accettare di essere licenziati e guai a difendersi con il proprio sindacato perché subito la legge del manganello interviene. Ma noi non cediamo».

Negli ultimi discorsi del Presidente del Consiglio abbiamo sentito chiamate alla responsabilità individuale: “se ami l’Italia”, ha detto Conte. È evidente, però, come questa fase 2 sia stata fatta per gli interessi di Confindustria e delle grandi aziende. La forte repressione poliziesca di stamattina è un esempio. “Se ami Confindustria” sarebbe stato più appropriato. Di chi è la responsabilità? Dei lavoratori che vanno a trovare i propri familiari o delle aziende che non forniscono misure di sicurezza e che fanno licenziamenti per rappresaglia?

L’Ordine Nuovo, che ha l’intento di essere un megafono delle lotte prima che un semplice giornale, esprime solidarietà ai lavoratori di Fedex TNT. In questa fase, questo episodio non può che essere il primo di tanti se non si organizza un contrattacco reale e unitario. Vogliono convincerci che la responsabilità del virus è dei lavoratori, e intanto non forniscono misure di sicurezza quando si va a lavorare e licenziano, col pieno sostegno degli apparati di repressione dello Stato. Mentre la direzione della CGIL chiama alla collaborazione con le imprese, noi diciamo: l‘azione di stanotte degli operai di Fedex TNT sia di esempio. Seguiremo ulteriori sviluppi.

TagconfindustriaFedexlavoratorilogisticascioperosindacatoTNT
Articolo precedente

F35? Parliamone

Articolo successivo

Cinema ritrovato. Il sospetto, di Francesco Maselli, ...

76
Condiviso
  • 76
  • +
  • 0
  • 0
  • 0
  • 0

Redazione

Articoli correlati Altri articoli dell'autore

  • telecom tower
    Capitale/lavoro

    Sfruttamento e innovazione tecnologica: le esternalizzazioni nelle telecomunicazioni

    18/04/2020
    Di Redazione
  • Electrolux_Operai al lavoro
    Rassegna operaia

    Electrolux: lavoratori e delegati bocciano il contratto integrativo firmato da funzionari sindacali e dirigenza

    01/06/2021
    Di Redazione
  • Storia di classe

    L’Ordine Nuovo e i Consigli di fabbrica

    08/04/2020
    Di Redazione
  • Carrozziere
    Rassegna operaia

    Lavorare in carrozzeria: sfruttamento, rischi e “pianto greco”

    14/05/2020
    Di Redazione
  • Rassegna operaia

    Resistere all’attacco e contrattaccare: parola ai lavoratori della logistica

    07/04/2020
    Di Massimo Pedretti
  • Classe e partito

    Editoriale del 1 maggio

    01/05/2020
    Di Alessandro Mustillo

Ti potrebbe interessare

  • Capitale/lavoroPolitica

    La scuola e il business del precariato

  • Incrocio Intercity 559 e 562 a Locri
    Capitale/lavoro

    L’inefficienza dei trasporti in Calabria tra necessità di centralizzazione e spezzatino servito ai privati

  • Lavoratore_edile
    Rassegna operaia

    La deresponsabilizzazione dei padroni miete vittime: dalla morte di Luana D’Orazio ai primi dati del 2021 sulla sicurezza sul lavoro

Leggi anche…

Vertenza Italpizza

Italpizza: il volto dello stato e dei padroni nella lotta contro i lavoratori

28/09/2020 | By Redazione
Logista

Logista, a Bologna un altro segno della ripartenza: profitti per le aziende e licenziamenti per i lavoratori

19/08/2021 | By Redazione
Quarto Stato

Primo Maggio, la Giornata internazionale dei Lavoratori e l’attacco alla politica dei padroni

01/05/2021 | By Redazione
polignano covid

Focolaio Polignano: la differenza tra rischio zero e rischio 78

09/09/2020 | By Redazione

seguici:

  Facebook  Instagram  Twitter

contattaci:

  Contattaci
Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Italia. Possono dunque esserne ripresi altrove i contenuti: basta citarne la fonte. "L'Ordine Nuovo" è un sito web di informazione indipendente e non rappresenta una testata giornalistica ai sensi della legge 62/2001. Qualora le notizie o le immagini pubblicate violassero eventuali diritti d’autore, basta che ci scriviate e saranno immediatamente rimosse.