L'Ordine Nuovo

Menu superiore

Menu principale

  • Rassegna operaia
  • Capitale/lavoro
  • Classe e partito
  • Internazionale
    • Notizie dal mondo
    • Imperialismo
    • Vita politica internazionale
  • Politica
  • Terza pagina
    • Film e TV
    • Libri
    • Musica
    • Pillole di storia
    • Storia di classe
    • Manifesti
  • Tribuna
  • Speciali
    • Centenario PCdI
    • Lenin 150
    • Rivista Comunista Internazionale

logo

L'Ordine Nuovo

  • Rassegna operaia
  • Capitale/lavoro
  • Classe e partito
  • Internazionale
    • Notizie dal mondo
    • Imperialismo
    • Vita politica internazionale
  • Politica
  • Terza pagina
    • Film e TV
    • Libri
    • Musica
    • Pillole di storia
    • Storia di classe
    • Manifesti
  • Tribuna
  • Speciali
    • Centenario PCdI
    • Lenin 150
    • Rivista Comunista Internazionale
  • Vita politica internazionale – Trentatreesimo numero

  • Uno studio sul partito nazista come strumento dei capitalisti

  • 80 anni dalla Dichiarazione d’Indipendenza: per la libertà, l’autodeterminazione e il socialismo!

  • Disoccupazione: come il capitale rimane a galla durante le sue crisi sistemiche

  • Esistono imperialisti buoni e imperialisti cattivi?

  • Tutto in cambio di niente: la dialettica dell’attuale stato dell’imperialismo

  • Salute e sicurezza sul lavoro: una chimera nell’epoca del capitalismo avanzato

  • L’“Europa di pace” trascina un mondo sempre più armato verso la guerra

  • Violenza di genere: perché la lotta non si può fermare

  • ProtectEU: rafforzare i meccanismi repressivi per prepararsi alla guerra

Politica
Home›Politica›Il reato di antifascismo a Torino

Il reato di antifascismo a Torino

Di Daniela Giannini
21/09/2020
3248
0
Condividi:

Il Tribunale del riesame di Torino ha sostanzialmente confermato le misure cautelari che hanno colpito 31 studenti antifascisti per essersi opposti ai militanti dell’organizzazione di estrema destra del FUAN il 13 e 14 febbraio di quest’anno. Le misure comminate sono molto pesanti e spaziano dall’obbligo di firma agli arresti domiciliari e si aggiungono ai numerosi casi di repressione poliziesca e giudiziaria che in questi anni hanno interessato la città di Torino e la regione Piemonte. Le misure comprendono il divieto di dimora nel comune di Torino che, nei fatti, impedisce a studenti lavoratori di proseguire il proprio percorso di studi e nega ad altri la possibilità di recarsi presso il proprio luogo di lavoro.

Ma cerchiamo di ripercorrere gli avvenimenti sin dall’inizio. La questione in esame non ha avuto il risalto mediatico che meritava, anche perché avvenuta a ridosso del lockdown, ma è tornata sotto i riflettori grazie al noto fumettista Zerocalcare che ha pubblicato un appello alla solidarietà verso i compagni antifascisti, destinatari delle misure cautelari.

Nella giornata del 13 febbraio si era tenuto presso il “Campus universitario Luigi Einaudi” di Torino un convegno organizzato dall’ANPI dal titolo “Fascismo, colonialismo, foibe”. Tale convegno ha visto la partecipazione dello scrittore Moni Ovadia, e dello storico e giornalista Stojan Spetic. Il dibattito era stato autorizzato dal rettore universitario Genua, che contestualmente aveva però permesso che si svolgesse davanti agli edifici universitari un volantinaggio organizzato da esponenti del FUAN. Gli stessi si sono presentati presso il campus, scortati dalle forze di polizia. Avvertite queste ultime dallo stesso rettore universitario, che aveva avvisato la Questura. Questa a sua volta schierava reparti di polizia e DIGOS, nei fatti, in difesa dei fascisti.

antifascismo-torino-presidio

La presenza degli sponenti del FUAN, dileguatisi velocemente, ha innescato la contestazione da parte degli studenti antifascisti alla quale è seguita la reazione immediata delle forze dell’ordine, attraverso cariche di “alleggerimento”, scorrazzando per i prati del campus. Il bilancio della giornata contava 3 studenti arrestati e condotti nel carcere delle Vallette. Una risposta assolutamente fuori proporzione rispetto agli avvenimenti che non nasconde l’intento repressivo e dissuasivo che da tempo la questura di Torino ha attuato nei confronti della politica studentesca.

Ma le misure repressive non si sono limitate agli arresti in flagranza. Il giorno successivo al 13 febbraio gli studenti antifascisti si sono recati presso il rettorato per chiedere spiegazioni sull’accaduto senza riceverne alcuna, essendo “latitante” il rettore stesso, di cui non si era avuta alcuna notizia. Nel frattempo, un corteo di protesta si era recato presso la palazzina Einaudi, liberando l’aula che il rettore aveva riservato agli studenti del FUAN.

A seguito di questi fatti delle due giornate sono scattate le misure cautelari. 3 giovani sono stati tratti agli arresti domiciliari, 7 sono stati destinatari del provvedimento di divieto di dimora presso il comune di Torino, e altri costretti all’obbligo di firma. In conclusione, 31 giovani venivano denunciati e venivano emesse misure cautelari verso 19 persone a vario titolo.

Il tribunale ha poi rifiutato la richiesta di trasformazione delle misure cautelari dal divieto di dimora all’obbligo di firma avanzate da alcuni studenti, causando, nei fatti, l’impossibilità per questi studenti di mantenere il proprio posto di lavoro e andando ad aggravare la situazione, già difficile, di chi deve lavorare per proseguire il proprio percorso universitario.

È importante rilevare che la sproporzione incredibile degli effetti coercitivi rispetto ai fatti, considerando, tra l’altro, che si tratta di misure cautelari e non è stata dimostrata la colpevolezza di nessuno studente. “Colpevolezza” dai contorni Kafkiani che promana da una condanna agli studenti per il reato di antifascismo.

 

Tagantifascismofascismofuanlottastudentitorinouniversità
Articolo precedente

Kostantin Ciolkovskij, pioniere della cosmonautica

Articolo successivo

Dopo queste elezioni: superare l’irrilevanza con una ...

13
Condiviso
  • 13
  • +
  • 0
  • 0
  • 0
  • 0

Daniela Giannini

Daniela Giannini, nata a Roma e laureata in Giurisprudenza all'Università "La Sapienza". Militante del Fronte Comunista dalla sua fondazione, è membro del comitato centrale del partito. Collabora con L'Ordine Nuovo su argomenti di politica e attualità.

Articoli correlati Altri articoli dell'autore

  • Come il riarmo europeo mette d’accordo Fratelli d’Italia, PD e… fascisti!
    Politica

    Come il riarmo europeo mette d’accordo Fratelli d’Italia, PD e… fascisti!

    28/03/2025
    Di Lorenzo Vagni
  • Film e TVTerza pagina

    “Questo mondo non mi renderà cattivo”: riflessioni sulla nuova serie di Zerocalcare

    01/07/2023
    Di Lorenzo Vagni
  • Lavoratori Tekneko
    Rassegna operaia

    Tekneko di Bracciano: un appalto sulla pelle dei lavoratori

    10/03/2021
    Di Redazione
  • Vita politica internazionale

    Vita politica internazionale – Tredicesimo numero

    10/10/2021
    Di Redazione
  • Strage di Bologna
    Politica

    Bologna, 2 agosto 1980 – la verità negata

    02/08/2020
    Di Redazione
  • Notizie dal mondoTerza pagina

    I comunisti greci sui fatti di AEK Atene-Dinamo Zagabria: «I fascisti non hanno nulla a che fare con i tifosi»

    10/08/2023
    Di Lorenzo Vagni

Ti potrebbe interessare

  • Vita politica internazionale – Trentaduesimo numero
    Vita politica internazionale

    Vita politica internazionale – Trentaduesimo numero

  • Vita politica internazionale

    Vita politica internazionale – Sedicesimo numero

  • vaccino concorrenza imprese farmaceutiche
    Notizie dal mondo

    Il vaccino chi salverà? – Parte II: Il vaccino nella concorrenza imperialista

Leggi anche…

Operaio

Un racconto dal mondo della piccola impresa, un tratto caratteristico del capitalismo italiano

20/04/2020 | By Redazione
polignano covid

Focolaio Polignano: la differenza tra rischio zero e rischio 78

09/09/2020 | By Redazione

Tortona: la lotta dei lavoratori Arcaplanet e la risposta padronale

24/11/2020 | By Redazione

Competizione imperialista e problema ambientale

04/05/2020 | By Redazione

seguici:

  Facebook  Instagram  Twitter

contattaci:

  Contattaci
Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Italia. Possono dunque esserne ripresi altrove i contenuti: basta citarne la fonte. "L'Ordine Nuovo" è un sito web di informazione indipendente e non rappresenta una testata giornalistica ai sensi della legge 62/2001. Qualora le notizie o le immagini pubblicate violassero eventuali diritti d’autore, basta che ci scriviate e saranno immediatamente rimosse.