Questo numero della rassegna dedicata al movimento comunista internazionale si apre con una raccolta di dichiarazioni che mostrano la grande espressione di solidarietà dei Partiti Comunisti e Operai del mondo a sostegno di Cuba. Proseguiamo con i discorsi del SG del KKE, Koutsoumpas, e del SG del TKP, Okuyan, al 30° campo antimperialista della KNE. Infine, gli appelli alla solidarietà internazionale del PC Tedesco (DKP) che denuncia il tentativo di bandirlo e del PC dello Swaziland (PCS) nella lotta contro il regime monarchico di Mswati III.
I comunisti del mondo con Cuba socialista: “Cuba vincerà!”
Una raccolta di alcune delle dichiarazioni dei Partiti comunisti e operai di tutto il mondo in solidarietà con Cuba socialista e il suo popolo rivoluzionario, il governo e il Partito Comunista di Cuba, denunciando i piani controrivoluzionari, il blocco e le ingerenze imperialiste. «Cuba vincerà!» afferma una dichiarazione congiunta firmata da circa 70 Partiti comunisti e operai del mondo.
Discorso di Dimitris Koutsoumpas, SG del KKE, al 30° campo antimperialista della KNE
Dall’11 al 13 luglio si è svolto nella città di Mitilene, nell’Isola di Lesbo, la 30esima edizione del campo antimperialista della Gioventù Comunista di Grecia, con la significativa partecipazione dei comunisti turchi. Con lo slogan “I nemici comuni di Grecia e Turchia: capitalismo, governi e NATO” migliaia di giovani hanno lanciato un forte messaggio di internazionalismo proletario contro i piani imperialisti, il nazionalismo e il cosmopolitismo. Una delegazione di giovani ha fatto visita al campo profughi sull’isola donando beni di prima necessità. [Foto e Video]
Nel suo intervento, il Segretario Generale del Partito Comunista di Grecia (KKE), Dimitris Koutsoumpas ha affermato: «Le classi borghesi di Grecia e Turchia partecipano attivamente ai piani imperialisti della NATO, degli USA e dell’UE contro altri paesi e popoli per servire i propri interessi. […] Questi piani non hanno niente a che vedere con gli interessi dei popoli e nemmeno ne hanno con le ipocrite pretese degli imperialisti di “democrazia” e “difesa dei diritti umani”! […] La lotta a cui partecipano le classi borghesi si svolge sul terreno della moltiplicazione dei profitti da parte dei monopoli, la spartizione dei mercati azionari, delle risorse energetiche, della ricchezza mineraria. In questo processo, la posizione che ogni classe borghese occupa è di grande importanza. Per questo vediamo la loro competizione, anche all’interno delle loro alleanze, per occupare nuove posizioni e promuovere i loro piani. Stanno cercando di persuadere i giovani e il popolo in nome del cosiddetto “miglioramento del paese”. In realtà, stanno parlando del miglioramento delle proprie tasche, dei profitti ottenuti dai gruppi monopolistici e dalla plutocrazia di ogni paese. In questo quadro si sviluppano i rapporti di concorrenza e cooperazione che caratterizzano le relazioni delle classi borghesi di Grecia e Turchia. A secondo della fase che attraversiamo, mascherano la loro politica dietro il nazionalismo o il cosmopolitismo. I lavoratori dei nostri paesi sono in pericolo, sia per l’inasprimento dei conflitti militari e dell’avventurismo bellico che trasformano i popoli e la gioventù in carne da cannone, sia per la cosiddetta “pace” imperialista, che prepara il nuovo ciclo delle guerre, attraverso il saccheggio delle risorse dei popoli e la distruzione dell’ambiente da parte dei monopoli, il noto co-sfruttamento. Tuttavia, siamo convinti che i nostri due popoli possono tracciare un diverso cammino di sviluppo! Possono rompere questo circolo vizioso dello stile di vita capitalista, purché credano nel loro potere e mirino al loro vero nemico! Anche noi contribuiremo a questa causa! Fianco a fianco con i nostri compagni del Partito Comunista di Turchia! Perché i nostri veri nemici non sono i popoli vicini! Sono il capitalismo, i monopoli e le loro alleanze imperialiste, come la NATO.»
Discorso di Kemal Okuyan, SG del TKP, al 30° campo antimperialista della KNE
Al 30° campo antimperialista della KNE è intervenuto anche il SG del Partito Comunista di Turchia (TKP), Kemal Okuyan, che ha affermato: «I lavoratori della Grecia e della Turchia non sono separati da queste acque ma dalle classi sfruttatrici dei due paesi. Sono gli avidi monopoli internazionali che cercano di separarci. Sono le forze razziste e scioviniste, serve del capitale che cercano di disunirci. Sono l’imperialismo e la NATO che cercano di dividerci. Sono i padroni dell’Unione Europea che trascinano i popoli inermi, le cui terre sono distrutte dalla guerra e dall’occupazione, a morire in queste acque blu che cercano tenerci lontani. Mentre si sforzano di separare e seminare la discordia tra i lavoratori dei due paesi, i comunisti della Grecia e della Turchia si uniscono e traggono forza gli uni dagli altri. […] Smascherare il capitalismo è sempre un dovere importante. Tuttavia, il capitalismo sta ora esponendo la sua vera natura con sufficiente evidenza. Perciò, il primo dovere di oggi non è spiegare che il capitalismo è un pessimo sistema sociale, ma mostrare che il capitalismo può essere smantellato e spiegare in che modo questo possa essere raggiunto questo risultato. Ciò che unisce il KKE e il TKP non è solo la prossimità geografica. Il KKE e il TKP sono uniti dall’idea di rivoluzione, dalla nozione che una rivoluzione è un’opzione reale e dall’incrollabile determinazione a sottolineare che la rivoluzione socialista è un dovere che non può essere rinviato.»
Il PC Tedesco non ammesso alle elezioni e privato del suo status di partito politico
Appello del Partito Comunista Tedesco (DKP) alla solidarietà internazionale in seguito alla decisione che lo esclude dalle elezioni federali di settembre e lo priva del suo status di partito politico. «Ciò che si sta tentando di fare è una illegalizzazione a freddo del partito. Noi comunisti abbiamo già esperienza. Nel 1923 il partito comunista fu bandito dai fascisti, nel 1956 dalla giustizia di Adenauer. Ci deve esser grande preoccupazione che avvenga lo stesso nel 2021, adesso attraverso mezzi burocratici», ha dichiarato il presidente del DKP, Patrik Köbele.
Il PC dello Swaziland si appella ai Partiti Comunisti per una rinnovata solidarietà alla lotta per la libertà
Appello del Partito Comunista dello Swaziland alla solidarietà internazionale in sostegno della lotta contro il regime monarchico autoritario di Mswati III. «C’è bisogno di far conoscere ampiamente ciò che sta accadendo nel nostro Paese, di esercitare pressioni sulle autorità dei rispettivi Paesi affinché condannino il regime di Mswati […] La richiesta di democrazia è, a nostro avviso, un primo passo in una lotta in corso per impostare il nostro paese su un percorso di sviluppo completamente diverso, nella direzione del soddisfacimento di tutti i bisogni del nostro popolo e la creazione di un sistema socialista.»
FSM: Né ingerenza imperialista né repressione sindacale in Venezuela
La Centrale Unitaria dei Lavoratori del Venezuela (CUTV) ha denunciato la persecuzione giudiziaria, gli arresti e la criminalizzazione di lavoratori e militanti sindacali impegnati nella lotta a difesa dei loro diritti e il miglioramento delle condizioni di lavoro, chiedendo la solidarietà della FSM. La CUTV afferma che «le pratiche di repressione, criminalizzazione e incriminazione sindacale tendono a incrementarsi nei periodi di crisi capitalista, quando la borghesia e i loro governi si propongono di proteggere i margini di profitti e stabilizzare il sistema sacrificando i salari e in generale peggiorando le condizioni di vita e di lavoro della classe lavoratrice, mostrando inevitabilmente il volto autoritario e antidemocratico degli stati borghesi. È il caso del Venezuela, dove il riformismo “progressista” (adesso più che altro entreguista) gestisce la crisi del capitalismo dipendente e del collasso della rendita petrolifera, acutizzato dalle illegali e criminali sanzioni imperialiste, cercando di mantenere e attrarre investimenti di capitali esteri tenendo tra i principali vantaggi competitivi, il costo della forza lavoro più basso del continente e la “pace sindacale” ottenuta attraverso la conciliazione e l’arresa della classe». La Federazione Sindacale Mondiale (FSM) «ha chiesto la scarcerazione immediata e l’annullamento delle persecuzioni penali contro i lavoratori citati. “Chiediamo che cessino le detenzioni, incriminazioni, incarceramenti e difendiamo il rispetto dei diritti e delle libertà sindacali e democratiche delle lavoratrici e dei lavoratori”. Concludendo col ribadire la sua fermezza contro gli interventi imperialisti degli USA e dei suoi alleati in Venezuela “ma allo stesso modo siamo ugualmente fermi nella difesa dei principi delle libertà sindacali”.»