L'Ordine Nuovo

Menu superiore

Menu principale

  • Rassegna operaia
  • Capitale/lavoro
  • Classe e partito
  • Internazionale
    • Notizie dal mondo
    • Imperialismo
    • Vita politica internazionale
  • Politica
  • Terza pagina
    • Film e TV
    • Libri
    • Musica
    • Pillole di storia
    • Storia di classe
    • Manifesti
  • Tribuna
  • Speciali
    • Centenario PCdI
    • Lenin 150
    • Rivista Comunista Internazionale

logo

L'Ordine Nuovo

  • Rassegna operaia
  • Capitale/lavoro
  • Classe e partito
  • Internazionale
    • Notizie dal mondo
    • Imperialismo
    • Vita politica internazionale
  • Politica
  • Terza pagina
    • Film e TV
    • Libri
    • Musica
    • Pillole di storia
    • Storia di classe
    • Manifesti
  • Tribuna
  • Speciali
    • Centenario PCdI
    • Lenin 150
    • Rivista Comunista Internazionale
  • Vita politica internazionale – Quarantesimo numero

  • Il Trattato di Kensington: intesa anglo-tedesca contro la classe operaia

  • L’egemonia proletaria nella lotta antimperialista

  • L’estrema destra: i vermi di un sistema marcio

  • Aspetti della lotta all’interno del movimento contro la guerra imperialista e in solidarietà con il popolo palestinese

  • La solitudine cronica nel capitalismo: siamo soli tutti insieme

  • Che cosa direbbe Marx delle criptovalute?

  • Accordo commerciale tra USA e UE: vittoria e sconfitta per chi?

  • Lo sfruttamento nel mondo dell’informatica: intervista a un lavoratore

  • A 80 anni da Hiroshima e Nagasaki: una riflessione sul rischio atomico

Notizie dal mondo
Home›Notizie dal mondo›Un esempio di repressione anticomunista in Russia

Un esempio di repressione anticomunista in Russia

Di Salvatore Vicario
30/11/2020
90
0
Condividi:

L’anniversario della Rivoluzione d’Ottobre è sempre stata ed è una data importante per i tanti partiti nel mondo che, richiamandosi a quell’esperienza e ai principi del marxismo-leninismo, perseguono il riscatto delle classi popolari dei propri paesi, una data salutata non col solo intento commemorativo ma con l’obiettivo di riflettere una volta di più sul presente e sui compiti che hanno davanti i partiti comunisti di tutto il mondo. Non fa eccezione la Russia, nella quale nella città di Tyumen’ per il 7 novembre era stata programmata dal Partito Comunista Operaio Russo, sezione del Partito Comunista dell’Unione Sovietica (PCOR-PCUS) una manifestazione per celebrare il 103° anniversario della Grande Rivoluzione Socialista d’Ottobre. La richiesta d’autorizzazione e il percorso del corteo erano stati trasmessi per tempo e in ottemperanza alla legislazione della Federazione Russa alle autorità cittadine, che, tuttavia, negavano l’autorizzazione con decisione personale del sindaco Kukharuk R.N., ignorando le norme di legge che tutelano il diritto di manifestare e ben sapendo che i lavoratori avrebbero ugualmente celebrato l’importante ricorrenza.  Adducendo a pretesto le misure anti-Covid19, per altro non applicate ad altre manifestazioni pubbliche, le autorità hanno colto l’occasione per scatenare la repressione anticomunista.

Alla partenza del corteo, la strada è stata bloccata e i manifestanti sono stati aggrediti dalla polizia.

In particolare, il Segretario del Comitato Centrale del PCOR-PCUS, Aleksandr K. Cherepanov, appena dimissionato dall’ospedale dopo una grave polmonite bilaterale con lesioni al 64% dei polmoni, veniva gettato a terra, trascinato, gettato faccia a terra sul pavimento del cellulare e tenuto a lungo immobilizzato in quella posizione, in stato d’arresto.  Colto da un malore cardiaco, veniva soccorso dalla moglie T.N. Cherepanova e da S.M. Tselykh, Segretario del Comitato Regionale del PCOR-PCUS, ai quali la polizia impediva con violenza di prestare la necessaria assistenza, immobilizzando e arrestando anche loro e, quindi, portando tutti e tre al 5° Distretto di Polizia di Tyumen’, dove venivano loro contestati i reati di turbativa dell’ordine pubblico e resistenza.

 

Repressione poliziesca a Tyumen

Intanto, dopo l’arresto, la polizia rimasta sul posto cercava prima di disperdere la manifestazione, poi di sequestrare striscioni e bandiere, ma la ferma determinazione dei lavoratori e dei cittadini di Tyumen’ la faceva desistere e ritirarsi. La manifestazione si è quindi tenuta ugualmente, con tutte le bandiere rosse e gli striscioni con la simbologia di partito. Durante il comizio finale, dopo la deposizione di una corona di fiori ai piedi del monumento a V.I. Lenin, i manifestanti venivano a conoscenza delle imputazioni di aggressione alle forze dell’ordine, contestate ai compagni arrestati e smentite da un video, qui riportato https://vk.com/video-23230678_456240104, che aveva ripreso questa esibizione di arbitrio poliziesco.

Sotto pressione degli attivisti e dei simpatizzanti del PCOR-PCUS, nel frattempo radunatisi presso il distretto di polizia, quest’ultima comunicava l’intenzione di rilasciare gli arrestati. Nel frattempo, il Segretario Cherepanov aveva un nuovo malore e, alla richiesta della moglie di chiamare un’ambulanza, veniva con l’inganno fatto uscire da una porta sul retro del distretto “per prendere una boccata d’aria fresca”, costretto a salire su una vettura e trasportato alla Direzione Investigativa della regione di Tyumen’. Grazie al risoluto intervento dei comunisti e dei simpatizzanti, raggruppati in gran numero sotto gli uffici della Direzione Investigativa, Aleksandr K. Cherepanov veniva finalmente rilasciato dopo oltre 7 ore di fermo illegale. Questo succedeva il 7 novembre.

Manifestazione a Tyumen

Il 13 novembre veniva avviato un procedimento penale contro il Segretario del PCOR-PCUS con la falsa accusa di avere aggredito e pestato il vicecomandante della polizia della regione di Tyumen’, Volkovitsky V.S., notificato all’interessato solo il 20 novembre. Il giudice inquirente, A.S. Shafigullina, rifiutava di mostrare al compagno Cherepanov i materiali dell’inchiesta a suo carico, tranne i risultati di una perizia d’accertamento (soltanto mostrata all’accusato, ma non rilasciata in copia) dei danni fisici subiti dalla presunta vittima. Guarda caso, il perito incaricato è il figlio dell’ex-comandante della polizia della regione di Tyumen’, Y. Altynov, attualmente ai domiciliari per corruzione, il che fa legittimamente dubitare dell’obiettività del perito e della perizia. Inoltre, durante gli interrogatori, avvenuti il 23 e 24 novembre, il giudice inquirente ha fatto verbalizzare solo le testimonianze dell’accusa, non quelle della difesa. Il procedimento penale nei confronti dei tre militanti è ancora aperto, nonostante la richiesta d’archiviazione, inoltrata da Cherepanov al Procuratore della regione di Tyumen’ e la contro-denuncia, fatta dalla moglie a carico del vicecomandante Volkovitsky.

Questo non è che un esempio tra i tanti di come viene gestita la “giustizia” nella Russia borghese, dove l’apparato repressivo dello Stato, asservito agli interessi dell’oligarchia finanziaria, agisce con l’arbitrio più totale, nell’impunità e nella più sfacciata violazione delle stesse leggi borghesi, dove i diritti costituzionali dei cittadini sono calpestati impunemente ogniqualvolta disturbano il potere del capitale, dove le rivendicazioni dei lavoratori vengono liquidate a colpi di “democratizzatore”, nome ironico con cui i russi chiamano il manganello della polizia.

La vicenda che ha coinvolto il PCOR-PCUS in occasione della manifestazione del 7 novembre è esemplificativa del doppio binario di azione che la borghesia russa e le istituzioni continuano ad avere nei confronti del ricordo della Grande Rivoluzione Socialista d’Ottobre, dell’Unione Sovietica e delle sue conquiste: da un lato, nella narrazione istituzionale, essa viene declinata in chiave nazionalista e svuotata del suo contenuto di classe; dall’altro, i partiti che insistono sulla necessità di rivendicare quell’esperienza storica per procedere verso l’abbattimento del dominio della borghesia in Russia subiscono la repressione anche in spregio alle norme democratiche del sistema statale russo.

 

TaganticomunismocherepanovPCOR-PCUSrepressioneRussia
Articolo precedente

Una riflessione sulla giornata internazionale per l’eliminazione ...

Articolo successivo

Melfi, la diffusione del contagio e l’andamento ...

22
Condiviso
  • 22
  • +
  • 0
  • 0
  • 0
  • 0

Salvatore Vicario

Salvatore Vicario, 32 anni, siciliano. Dopo una breve esperienza in gruppi di sinistra, prosegue la sua militanza politica aderendo nel 2012 a Comunisti Sinistra Popolare. Ha collaborato con i giornali Senza Tregua e La Riscossa. Segue la politica internazionale ed è membro della redazione del settimanale online resistenze.org del Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Articoli correlati Altri articoli dell'autore

  • Sulla risoluzione anticomunista dell'europarlamento. Una confutazione dei miti storici della propaganda borghese
    PoliticaStoria di classe

    Sulla risoluzione anticomunista dell’Europarlamento. Una confutazione dei miti storici della propaganda borghese

    22/03/2025
    Di Redazione
  • Rivista Comunista Internazionale - Numero 13 - 2024
    RCI – Numero 13 – 2024

    La giustificazione della guerra imperialista è usata per “gettare fumo negli occhi” dei popoli

    27/01/2025
    Di Redazione
  • Colombia_proiettili_sui_manifestanti
    Notizie dal mondo

    Caduto in un’imboscata Jesús Santrich, rivoluzionario e guerrigliero comunista colombiano

    19/05/2021
    Di Redazione
  • Decreto Sicurezza: non solo repressione. La saldatura reazionaria tra la destra e l'apparato coercitivo dello Stato
    Politica

    Decreto Sicurezza: non solo repressione. La saldatura reazionaria tra la destra e l’apparato coercitivo dello Stato

    27/04/2025
    Di Redazione
  • ProtectEU: rafforzare i meccanismi repressivi per prepararsi alla guerra
    Politica

    ProtectEU: rafforzare i meccanismi repressivi per prepararsi alla guerra

    05/05/2025
    Di Lorenzo Vagni
  • Guerra in Donbass
    Notizie dal mondo

    Intervista al PCOR-PCUS: la situazione nel Donbass

    30/05/2020
    Di Redazione

Ti potrebbe interessare

  • Soldati
    Notizie dal mondo

    Forte crescita della spesa militare mondiale: nel 2019 al massimo storico degli ultimi 30 anni

  • Medio Oriente: crocevia di progetti imperialisti concorrenti da Est a Ovest
    VPI - Articoli

    Medio Oriente: crocevia di progetti imperialisti concorrenti da Est a Ovest

  • Classe e partito

    L’unità della sinistra negli anni ’90 e i problemi strategici dei comunisti oggi 2/2

Leggi anche…

La falsa opposizione alla guerra

La falsa opposizione alla guerra

29/07/2025 | By Domenico Cortese

L’unità della sinistra negli anni ’90 e i problemi strategici dei comunisti oggi 1/2

06/04/2020 | By Luca Colamini
italexit

La collocazione dell’uscita dall’UE nella strategia per il socialismo

08/08/2020 | By Domenico Moro
M5S_Bufera

La parabola del M5S da partito alternativo al nuovo centro-sinistra

14/04/2021 | By Domenico Moro

seguici:

  Facebook  Instagram  Twitter

contattaci:

  Contattaci
Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Italia. Possono dunque esserne ripresi altrove i contenuti: basta citarne la fonte. "L'Ordine Nuovo" è un sito web di informazione indipendente e non rappresenta una testata giornalistica ai sensi della legge 62/2001. Qualora le notizie o le immagini pubblicate violassero eventuali diritti d’autore, basta che ci scriviate e saranno immediatamente rimosse.