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L’estrema destra: i vermi di un sistema marcio

Di Redazione
17/08/2025
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Di Manolis Rodriguez, da New Worker, organo della Piattaforma Comunista Operaia degli USA (CWPUSA)
30 luglio 2025
Link all’originale

 

Cosa ne pensiamo dell’’“estrema destra”?

La radice del problema risiede nel sistema capitalistico stesso, il medesimo sistema che genera tutte le correnti reazionarie, comprese le varie forme dell’estrema destra (alt-right, libertari, ecc.) e gli elementi fascisti che prosperano al suo interno. Queste forze non sono anomalie: sono creature del capitalismo, un’estensione del suo lungo braccio.

Non è un caso che tali elementi acquistino slancio nei periodi di profonda crisi sociale, politica ed economica, con disoccupazione alle stelle e crescente povertà. La loro attività si intensifica proprio quando le masse iniziano a muoversi, quando l’indignazione per le politiche dei due principali partiti borghesi raggiunge il punto di ebollizione e quando la classe operaia comincia a reagire: scoppiano scioperi, le rivendicazioni crescono, si formano sindacati e si moltiplicano le azioni di massa, come il movimento a sostegno della Palestina o le mobilitazioni contro l’ICE[1].

Chiunque utilizzi i social network avrà notato come i propri feed siano sempre più inondati da forme concorrenti di vile razzismo. I social non si limitano a riflettere l’opinione pubblica: accelerano e amplificano tendenze politiche che affondano le radici in mutamenti più profondi della struttura economica. Con l’acuirsi delle contraddizioni imperialiste, la politica di classe arretra, i modelli socialdemocratici o liberali di gestione del capitalismo iniziano a crollare sotto il loro stesso peso, e le forze reazionarie si inseriscono in questo vuoto. Si presentano come alternative praticabili, puntando a radunare consensi attorno alla loro causa.

Mentre i meccanismi ufficiali di repressione si intensificano, la borghesia e i suoi lacchè politici dispiegano la propria retorica, e forze radicate nel cosiddetto “deep state”[2] emergono per svolgere la loro parte. Il capitalismo, azzoppato nel mezzo di una crisi interna, muta la propria immagine. In questa nuova veste, cerca di trascinare settori della classe operaia e degli strati popolari nell’abisso del nazionalismo bellicoso, preludio a conflitti inter–imperialisti sempre più vicini, nei quali anche i governi dei Democratici hanno precise responsabilità. Questa retorica tossica nazionalista e xenofoba rispecchia gli interessi di quei settori del capitale statunitense che stanno perdendo terreno nella spartizione mondiale di mercati e risorse, in particolare di fronte all’ascesa della Cina.

All’interno della rete reazionaria dell’estrema destra covano i semi dell’ideologia nazi-fascista più aperta. Non abbiamo remore a dirlo chiaramente: questi elementi sono criminali perché sono nazisti.

Quali sono gli obiettivi dell’“estrema destra”?

Attaccare il movimento operaio e comunista, congelare le rivendicazioni, abbattere tutti i diritti sociali e del lavoro nell’interesse dei padroni. Disorganizzare e dividere le file dei lavoratori affinché non possano presentarsi come una forza di classe unita, capace di conquistare diritti nei luoghi di lavoro.

Servono a oscurare le vere cause dei problemi sociali. Indicano nei lavoratori migranti, nelle persone LGBTQ+, nei socialisti, nei comunisti, negli ebrei i colpevoli delle nostre difficoltà, distogliendo completamente l’attenzione dalla causa principale: il capitalismo.

L’estrema destra cercherà di usare una retorica “anti–sistema”, ma la sua matrice ideologica fornisce un alibi proprio a quel sistema e ai problemi che esso genera.

Ecco, ad esempio, alcuni dei gruppi estremisti e persino nazisti che sostengono o hanno sostenuto la presidenza Trump:

  • David Duke[3]
  • Jared Taylor[4]
  • Chris Hood & NSC-131[5]
  • Richard Spencer[6] (ha sostenuto la prima amministrazione Trump, ma alle elezioni del 2024 ha appoggiato Kamala Harris)
  • Vari gruppi che magari non “approvano ufficialmente” Trump, ma ne sposano il concetto di “America First”, come il National Socialist Movement (NSM)[7], presente in numerosi Stati.

Come sono legati il capitale e lo Stato borghese a questi gruppi? Perché mantengono questo legame?

Un esempio importante è la famiglia Koch. Da tempo legata a intellettuali che cercano di abbellire il nazismo, dimostra come il capitale sia a braccetto con questi gruppi. Finanziatrice del Tea Party[8] conservatore – poi confluito nel Freedom Caucus[9] di destra – la famiglia Koch è stata un attore chiave nello spostare la scena politica sempre più a destra. Ha costruito un’intera rete di think-tank, gruppi di pressione e fondi per singoli politici.

L’estrema destra e i suoi elementi nazi-fascisti dispongono di una rete complessa con legami a funzionari di vari livelli dello Stato.

Alcuni esempi:

  • Matt Gaetz – legato a Chuck Johnson, attivista alt-right in contatto con Peter Thiel, collegamento che rivela un ecosistema della cosiddetta “Paypal Mafia” che ha favorito l’ascesa di JD Vance.
  • Marjorie Taylor Greene – mantiene contatti con Nick Fuentes e, insieme ad altri esponenti eletti (tra cui Paul Gosar), partecipa all’America First Political Action Conference (AFPAC).
  • John Stanon – considerato il fondatore del movimento “nativista” organizzato, con una vasta rete di gruppi anti-immigrazione (FAIR, NumbersUSA, CIS) i cui dirigenti hanno ricoperto incarichi nelle amministrazioni Trump — Ken Cuccinelli, Robert Law, Stephen Miller (con legami a Richard Spencer e scambi di e-mail con Jared Taylor). In totale, 12 funzionari con incarichi o legami con queste organizzazioni hanno fatto parte dell’amministrazione Trump.
  • Sebastian Gorka – consigliere di Viktor Orbán.
  • The Base – formata nel 2018 da Rinaldo Nazzaro, ex–appaltatore dell’FBI e del Pentagono, proprietario della Omega Solutions International.

Le forze fasciste e di estrema destra sono unificate?

Riteniamo che la borghesia del nostro Paese, come in tutto il mondo capitalistico, non abbia ancora bisogno del fascismo. Questo perché non stiamo assistendo a una reale ondata di forze rivoluzionarie in grado di minacciare il rovesciamento degli Stati borghesi per costruire il socialismo. Non stiamo nemmeno vivendo una crisi terminale dell’ordine capitalistico, anche se quel momento si avvicina sempre più. Per ora, il fascismo non è necessario come forma di governo.

Tuttavia, su varie questioni “calde”, in particolare sull’immigrazione, il linguaggio oggi ripetuto dai politici mainstream era, non molto tempo fa, confinato ai gruppi nazi–fascisti.

È importante capire che l’estrema destra non cresce in isolamento. La sua crescita è alimentata dagli stessi politici — come la “Squad”[10], Bernie Sanders e i Democratici — che si presentano come “progressisti”, “antifascisti” e “difensori della democrazia”, ma che allo stesso tempo servono i monopoli.

La loro retorica è sempre la stessa: “se non votate per noi, avrete il fascismo”. In questo modo sfruttano l’esistenza dell’estrema destra, trasformandola in una merce politica, senza fare nulla per combattere la radice del problema: il capitalismo e il dominio dei monopoli. Si rifiutano di mettere fuori legge la partecipazione delle organizzazioni fasciste di estrema destra, dei loro leader o delle loro imprese. Non perseguono i loro crimini. Non offrono alcun reale miglioramento materiale alla vita della classe operaia. Al contrario, intensificano la repressione del malcontento sociale, alimentando la rabbia e la disillusione di cui si nutrono le forze di destra.

Lo Stato borghese, per sua natura, è un apparato di repressione, a prescindere dall’etichetta politica, e ha sempre trovato un’utilità nell’estrema destra. Tuttavia, né il governo Trump né i settori capitalistici che lo sostengono hanno finora organizzato collettivamente i vari gruppi fascisti e di estrema destra in un unico fronte con un programma unitario per schiacciare un forte movimento rivoluzionario o per prendere il potere statale.

Questi gruppi continuano a essere segnati da scissioni e divergenze. Un esempio è la dissoluzione del Nationalist Front e la frammentazione di uno dei suoi principali gruppi, Vanguard America. Pur mostrando un’apparente unità su xenofobia, islamofobia, nazionalismo, cristianesimo e nativismo, le diverse fazioni divergono su questioni centrali, come l’estensione dello Stato, le divisioni religiose, o l’inclusione di minoranze nazionali, etniche o sessuali nelle loro fila. Perfino il sostegno a Trump è diventato un fattore di divisione, poiché alcuni gruppi mantengono la base antiebraica dell’ideologia nazista.

Quel che è certo è che lo Stato si sposta da un gruppo di estrema destra all’altro a seconda della loro utilità per il capitale in un determinato momento. Ne ha bisogno. Basti pensare all’uso della mafia cubana e degli esuli, addestrati dalla CIA per tentare di rovesciare la Rivoluzione cubana nella seconda metà del Novecento. Oggi lo Stato si serve delle forze che prendono di mira immigrati, persone LGBTQ+ e altri gruppi “indesiderati”.

Il ruolo storico dell’“estrema destra”

La storia dell’estrema destra e dei movimenti fascisti negli Stati Uniti affonda le sue radici nel Ku Klux Klan e, più in generale, nell’uso del razzismo come strumento di espansione coloniale da parte delle potenze capitaliste fin dal XIX secolo. Negli USA, ciò include l’espansione verso ovest, il massacro dei nativi americani, l’annessione di territori messicani, il Chinese Exclusion Act del 1882, la conquista di Porto Rico e Hawaii e la loro dominazione a partire dal 1898, e così via. Il razzismo è nel DNA del capitalismo, come strumento per la proprietà privata della terra — caratteristica fondamentale del sistema capitalistico.

Il KKK, fondato durante l’era della Ricostruzione, funzionò come arma degli Stati Confederati sconfitti, in accordo con i capitalisti del Nord, per imporre le leggi Jim Crow[11] e mantenere gli ex schiavi in condizioni di servitù e iper–sfruttamento. Ma il suo ruolo non si fermò lì.

Il Klan divenne rapidamente uno strumento dello Stato capitalistico e dei padroni, soprattutto nel XX secolo, quando il movimento operaio era in ascesa. Servì a dividere la classe operaia lungo linee razziali e fu scatenato come forza d’urto contro comunisti, operai in sciopero, lavoratori migranti e sindacati organizzati. Non rimase confinato al Sud, ma crebbe anche nel Nord.

L’estrema destra e le forze fasciste sono sempre state uno strumento del capitale, mai un’anomalia. Possiamo vederne i semi nella coalizione conservatrice che radunò settori del grande capitale contro Roosevelt e trovò sostegno in figure come Randolph Hearst (sostenitore del Partito nazista tedesco), Charles Coughlin (favorevole alle politiche della Germania nazista e dell’Italia fascista), Gerald Winrod e Howard Smith (proponente del Smith Act anticomunista e favorevole al mantenimento della segregazione). Nel 1933, Wall Street tentò di organizzare — con il generale Smedley Butler come figura di facciata — un esercito di veterani per rovesciare Roosevelt.

Nulla di tutto ciò è cambiato. L’estrema destra attinge ancora ampiamente dal bacino militare e dalle forze di polizia, con membri inseriti in entrambi gli apparati repressivi. Numerosi rapporti dell’FBI hanno confermato che questi gruppi mantengono legami attivi con le forze dell’ordine. Ad esempio, alcune aziende private che forniscono servizi di addestramento in outsourcing hanno legami con organizzazioni di estrema destra. Queste forze repressive vengono poi dispiegate contro le comunità della classe operaia, in particolare lavoratori neri e latini, nei loro quartieri. In diversi Stati, sono state persino incaricate di applicare le barbariche leggi sull’immigrazione dell’amministrazione Trump.

L’estrema destra è anche uno strumento per smantellare l’istruzione pubblica. Crea opportunità di investimento privato promuovendo politiche che privatizzano gradualmente le scuole o dirottano fondi pubblici verso le charter schools[12], con il pretesto della “libertà di scelta scolastica”, del combattere l’“ideologia woke” e del “riportare Dio nelle scuole”.

Un attore chiave in questo processo è Moms for Liberty. Questo gruppo ha legami documentati con i Proud Boys[13] e milioni di dollari di finanziamenti, inclusi quelli della famiglia proprietaria della catena di supermercati Publix — la stessa che ha contribuito a finanziare il raduno “Stop the Steal” di Trump del 6 gennaio[14]. Legato all’avanzamento della privatizzazione è anche l’attacco dell’estrema destra ai sindacati degli insegnanti, uno degli ultimi ostacoli alla completa mercificazione dell’istruzione negli USA.

L’estrema destra non è una deviazione dalle norme del sistema capitalistico, ma un prodotto naturale del sistema stesso, che emerge come vermi dalla carcassa di un corpo in decomposizione. Nei momenti di crisi acuta, il fascismo è la riserva estrema dell’esercito del capitale. Quando le crepe del sistema si aprono e la rivoluzione bussa alla porta, il capitale, negli spasimi della sua agonia, scatena le forze fasciste e di estrema destra.

Per essere pronti ad affrontare questa minaccia, il nostro movimento deve distruggere lo stesso sistema capitalistico che genera simile barbarie. Dobbiamo capire che i reazionari, in tutte le loro varianti, rappresentano il volto nudo del capitalismo. La classe operaia, combattendo contro tali nemici, deve farsi portabandiera della società futura: il socialismo–comunismo, in cui simili barbarie non avranno alcuna base.

Note

[1] Nota del traduttore: abbiamo affrontato il tema qui e qui

[2] “Deep state”: espressione usata, in particolare nel dibattito politico statunitense, per indicare l’insieme di settori permanenti dell’apparato statale (militari, servizi segreti, burocrazia di alto livello, agenzie federali) che, pur non eletti, influenzano o condizionano le decisioni politiche e la continuità delle politiche di governo, indipendentemente dall’alternanza dei partiti al potere.

[3] NdT: politico americano, neo-nazista e negazionista dell’Olocausto, cospirazionista, dirigente del Ku Klux Klan, ex parlamentare repubblicano. Ha supportato Trump durante la sua prima campagna presidenziale, mentre nell’ultima ha dichiarato di supportare il Green Party (i Verdi, il terzo partito del duopolio politico USA) in funzione “anti-israeliana”, supporto rimandato al mittente da questi ultimi. Condannato per evasione fiscale, con problemi finanziari legati al gioco d’azzardo, ha vissuto anche a Mosca negli anni ‘90 ed è stato anche arrestato nel 2009 in Cechia per le sue posizioni neo-naziste. Ha vissuto poi nella Valle di Cadore in Italia, ed è stato espulso nel 2013.

[4] NdT: editore di American Renaissance (Rinascimento Americano), una rivista online suprematista bianca, promotrice del “razzismo scientifico” e della segregazione razziale. Ha supportato Trump in entrambe le sue campagne elettorali.

[5] NdT: gruppo neonazista attivo nel New England. 131 è un codice alfanumerico che sta per “Anti-Communist Action” (Azione Anti-Comunista). Hanno espressi pareri favorevoli per Trump, che rappresenterebbe “un piccolo passo” per la loro “vittoria finale”, cioè l’eliminazione di tutti i non-bianchi.

[6] NdT: neo-nazista, cospirazionista e suprematista bianco, protagonista del movimento “alt-right” della prima ora. Ha dichiarato che bisognerebbe fare pulizia etnica delle minoranze negli USA. Il suo supporto a Trump è arrivato fino a fargli dichiarare “Hail Trump, hail our people, hail victory!”.

[7] NdT: movimento Nazionalsocialista, parte del Fronte Nazionalista, suprematista bianco sulle teorie hitleriane, anti-immigrati e anti-comunisti.

[8] NdT: movimento politico statunitense di destra, nato alla fine degli anni 2000 come frangia del Partito Repubblicano. Prende il nome dal Boston Tea Party del 1773 e si caratterizza per posizioni ultraconservatrici, opposizione alle tasse, al governo federale e a molte politiche sociali. Ha avuto grande influenza sulla politica repubblicana dal 2009 in poi.

[9] NdT: gruppo parlamentare fondato nel 2015 all’interno della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, formato da esponenti repubblicani ultraconservatori. È noto per le posizioni rigide su tasse, spesa pubblica e immigrazione.

[10] NdT: “la squadra” (termine dallo slang hip-hop), un gruppo informale di parlamentari USA all’interno dei Democratici considerati i più a sinistra, tra cui Alexandria Ocasio-Cortez, Ilhan Omar, Ayanna Pressley e Rashida Tlaib. Utili per avvicinare il voto giovane e liberal al Partito Democratico, con una retorica ecologista, antirazzista, etc…, mentre sulla questione del genocidio a Gaza a parole hanno espresso condanne, ma nei fatti Alexandria Ocasio-Cortez ha sostenuto la risoluzione parlamentare del novembre 2023 di condanna dell’“attacco di Hamas” e sul “diritto a Israele di esistere” e relativa accusa di “anti-semitismo” per chi pone critiche alla politica genocida israeliana; questo ultimo episodio ha portato ad esempio i pur miti Democratic Socialists of America (DSA) (un’organizzazione socialdemocratica) a ritirare il loro appoggio alla parlamentare newyorkese.

[11] NdT: dopo la sconfitta degli Stati Confederati, queste leggi proseguirono la segregazione razziale in altri modi, fino al 1965.

[12] NdT: le scuole che hanno un finanziamento misto pubblico-privato e che quindi non sono vincolate ai programmi statali. Tipicamente sono dirette da no-profit, aperte a tutti e gratuite, ma sostanzialmente operano come scuole private.

[13] NdT: “Ragazzi orgogliosi”, organizzazione di estrema destra non apertamente nazista, composta quasi esclusivamente da uomini. Sciovinisti, anti-governativi, al limite tra il libertarismo di destra e il fascismo.

[14] NdT: il comizio di Trump che diede il via all’assalto al Campidoglio degli Stati Uniti il 6 gennaio 2021.

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