L'Ordine Nuovo

Menu superiore

Menu principale

  • Rassegna operaia
  • Capitale/lavoro
  • Classe e partito
  • Internazionale
    • Notizie dal mondo
    • Imperialismo
    • Vita politica internazionale
  • Politica
  • Terza pagina
    • Film e TV
    • Libri
    • Musica
    • Pillole di storia
    • Storia di classe
    • Manifesti
  • Tribuna
  • Speciali
    • Centenario PCdI
    • Lenin 150
    • Rivista Comunista Internazionale

logo

L'Ordine Nuovo

  • Rassegna operaia
  • Capitale/lavoro
  • Classe e partito
  • Internazionale
    • Notizie dal mondo
    • Imperialismo
    • Vita politica internazionale
  • Politica
  • Terza pagina
    • Film e TV
    • Libri
    • Musica
    • Pillole di storia
    • Storia di classe
    • Manifesti
  • Tribuna
  • Speciali
    • Centenario PCdI
    • Lenin 150
    • Rivista Comunista Internazionale
  • Il ruolo di Mærsk nel genocidio israeliano a Gaza e come vettore dell’imperialismo statunitense

  • Vita politica internazionale – Trentacinquesimo numero

  • Rispondere alla crisi abitativa con i pugni chiusi: centralità e trasversalità rivoluzionaria nel movimento per l’abitare

  • Sul ruolo dell’imperialismo nel transfemminicidio e nella LGBT+fobia in Francia e nel resto del mondo

  • Le elezioni in Venezuela, democrazia simulata, una valanga di irregolarità

  • La pretesa di una “Turchia libera dal terrore” e la nostra lotta per una “Turchia libera dallo sfruttamento”

  • “Il giorno dopo” nella Striscia di Gaza è già arrivato: uccisioni, privatizzazione degli aiuti, fame per la popolazione e pulizia etnica

  • Campagne di diffamazione, ghigliottina digitale e terrorismo da tastiera

  • Aumento dell’età pensionabile e condizioni della classe operaia in Danimarca

  • Come la produzione bellica affligge i nostri territori: il caso di Anagni

Rassegna operaia
Home›Rassegna operaia›Sciopero lavoratori Fedex. La fase due si chiama repressione

Sciopero lavoratori Fedex. La fase due si chiama repressione

Di Redazione
05/05/2020
3543
0
Condividi:
Sciopero lavoratori TNT

Questa quarantena ha portato difficili condizioni di vita a decine di migliaia di lavoratori, che si sono trovati senza reddito o in procinto di perdere il lavoro. Nonostante ciò, in questo scenario di crisi, con la riapertura delle imprese e l’inizio della fase 2, cominciano i primi licenziamenti. È il caso della TNT di Peschiera Borromeo (MI), che ha annunciato il licenziamento di 66 lavoratori. Curioso, se si considera che Fedex TNT è un operatore logistico internazionale che ha un fatturato di miliardi di euro annui: non parliamo certamente del piccolo produttore in difficoltà.

Questi licenziamenti vanno inquadrati in un’azione di vera e propria rappresaglia da parte dell’azienda. TNT, infatti, ha sospeso decine di contratti a tempo determinato per una settimana di protesta indetta da SiCobas, che ha proclamato uno stato d’agitazione per tutte le filiali e i magazzini della Fedex TNT.

Veloce è stata la reazione dei lavoratori, che stanno scioperando in solidarietà con i propri colleghi. Questa notte, infatti, gli operai hanno incrociato le braccia e hanno occupato la filiale di Peschiera Borromeo. Fra le varie cose, i motivi della protesta sono «la mancata sottoscrizione di un protocollo per l’applicazione delle misure di sicurezza relativo al coronavirus, il pagamento delle giornate di malattia usufruite a marzo dove sia stata aperta la cassa integrazione retroattiva, come stabilito dall’Inps, e l’adeguamento del ticket mensa a 7 euro così come accordi sottoscritti a livello nazionale». Inoltre, i lavoratori protestano per «il reintegro e il rientro immediato presso il proprio posto di lavoro dei lavoratori alle dipendenze dell’agenzia Adecco e in forza presso l’hub Fedex Tnt Internazionale di Peschiera Borromeo».

Sciopero Peschiera Borromeo

Il sindacato SiCobas è aperto a un tavolo per le trattative, ma la TNT non sembra essere dello stesso avviso. Nella giornata di oggi, 5 maggio, decine e decine di camionette della polizia sono state impiegate davanti al magazzino di Peschiera, e gli operai sono stati buttati fuori dall’azienda; in altri magazzini, la Digos ha fatto decine di identificazioni.

Non sembra esserci una risposta da parte del Governo, nonostante le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che nel suo ultimo discorso ha dichiarato che “non è possibile licenziare”. A quanto pare lo è, e si impiegano pure le forze di polizia per tutelare questa possibilità.

Nelle pagine social del sindacato SiCobas – Lavoratori Autorganizzati leggiamo: «È la guerra di classe! I lavoratori come carne da macello in magazzino a morire per il dio profitto, e se la merce da distribuire scarseggia debbono accettare di essere licenziati e guai a difendersi con il proprio sindacato perché subito la legge del manganello interviene. Ma noi non cediamo».

Negli ultimi discorsi del Presidente del Consiglio abbiamo sentito chiamate alla responsabilità individuale: “se ami l’Italia”, ha detto Conte. È evidente, però, come questa fase 2 sia stata fatta per gli interessi di Confindustria e delle grandi aziende. La forte repressione poliziesca di stamattina è un esempio. “Se ami Confindustria” sarebbe stato più appropriato. Di chi è la responsabilità? Dei lavoratori che vanno a trovare i propri familiari o delle aziende che non forniscono misure di sicurezza e che fanno licenziamenti per rappresaglia?

L’Ordine Nuovo, che ha l’intento di essere un megafono delle lotte prima che un semplice giornale, esprime solidarietà ai lavoratori di Fedex TNT. In questa fase, questo episodio non può che essere il primo di tanti se non si organizza un contrattacco reale e unitario. Vogliono convincerci che la responsabilità del virus è dei lavoratori, e intanto non forniscono misure di sicurezza quando si va a lavorare e licenziano, col pieno sostegno degli apparati di repressione dello Stato. Mentre la direzione della CGIL chiama alla collaborazione con le imprese, noi diciamo: l‘azione di stanotte degli operai di Fedex TNT sia di esempio. Seguiremo ulteriori sviluppi.

TagconfindustriaFedexlavoratorilogisticascioperosindacatoTNT
Articolo precedente

F35? Parliamone

Articolo successivo

Cinema ritrovato. Il sospetto, di Francesco Maselli, ...

76
Condiviso
  • 76
  • +
  • 0
  • 0
  • 0
  • 0

Redazione

Articoli correlati Altri articoli dell'autore

  • Rassegna operaia

    Amazon, dal primo sciopero di filiera alle lotte per i diritti

    23/03/2021
    Di Redazione
  • Stefano Lepri - PD
    Politica

    Proposta di legge PD: lavorare meno con salari da fame

    10/05/2020
    Di Redazione
  • Assemblea 12 luglio
    Rassegna operaia

    Comunicato conclusivo della prima assemblea nazionale dei lavoratori combattivi

    22/07/2020
    Di Redazione
  • Consorzio Bonifica Trebisacce
    Rassegna operaia

    Tutte le “anomalie” della gestione privatistica dei servizi pubblici: il caso del Consorzio di Bonifica di Trebisacce

    25/01/2021
    Di Redazione
  • Covid19 medico
    Rassegna operaia

    Sanità Lazio. Non siamo “eroi”: paghiamo il prezzo di tagli e privatizzazioni

    17/04/2020
    Di Redazione
  • Violenza sulle donne
    Politica

    Una riflessione sulla giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

    26/11/2020
    Di Federica Savino

Ti potrebbe interessare

  • Karl Marx
    Terza pagina

    Hegel e Marx: dall’Idealismo al Materialismo storico. Una risposta a Fusaro e Gentile 3/3

  • Notizie dal mondo

    LA CORTE COSTITUZIONALE TEDESCA CONTRO LA BCE, NUOVE MINACCE SULLE MISURE ANTICRISI

  • Statua di Indro Montanelli
    Politica

    La difesa dell’indifendibile. Il caso del monumento a Indro Montanelli

Leggi anche…

Vita Politica Internazionale – Ventottesimo numero

Vita politica internazionale – Ventottesimo numero

02/03/2025 | By Redazione

seguici:

  Facebook  Instagram  Twitter

contattaci:

  Contattaci
Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Italia. Possono dunque esserne ripresi altrove i contenuti: basta citarne la fonte. "L'Ordine Nuovo" è un sito web di informazione indipendente e non rappresenta una testata giornalistica ai sensi della legge 62/2001. Qualora le notizie o le immagini pubblicate violassero eventuali diritti d’autore, basta che ci scriviate e saranno immediatamente rimosse.