L'Ordine Nuovo

Menu superiore

Menu principale

  • Rassegna operaia
  • Capitale/lavoro
  • Classe e partito
  • Internazionale
    • Notizie dal mondo
    • Imperialismo
    • Vita politica internazionale
  • Politica
  • Terza pagina
    • Film e TV
    • Libri
    • Musica
    • Pillole di storia
    • Storia di classe
    • Manifesti
  • Tribuna
  • Speciali
    • Centenario PCdI
    • Lenin 150
    • Rivista Comunista Internazionale

logo

L'Ordine Nuovo

  • Rassegna operaia
  • Capitale/lavoro
  • Classe e partito
  • Internazionale
    • Notizie dal mondo
    • Imperialismo
    • Vita politica internazionale
  • Politica
  • Terza pagina
    • Film e TV
    • Libri
    • Musica
    • Pillole di storia
    • Storia di classe
    • Manifesti
  • Tribuna
  • Speciali
    • Centenario PCdI
    • Lenin 150
    • Rivista Comunista Internazionale
  • Referendum: una débâcle sulla pelle dei lavoratori

  • Il ruolo di Mærsk nel genocidio israeliano a Gaza e come vettore dell’imperialismo statunitense

  • Vita politica internazionale – Trentacinquesimo numero

  • Rispondere alla crisi abitativa con i pugni chiusi: centralità e trasversalità rivoluzionaria nel movimento per l’abitare

  • Sul ruolo dell’imperialismo nel transfemminicidio e nella LGBT+fobia in Francia e nel resto del mondo

  • Le elezioni in Venezuela, democrazia simulata, una valanga di irregolarità

  • La pretesa di una “Turchia libera dal terrore” e la nostra lotta per una “Turchia libera dallo sfruttamento”

  • “Il giorno dopo” nella Striscia di Gaza è già arrivato: uccisioni, privatizzazione degli aiuti, fame per la popolazione e pulizia etnica

  • Campagne di diffamazione, ghigliottina digitale e terrorismo da tastiera

  • Aumento dell’età pensionabile e condizioni della classe operaia in Danimarca

Rassegna operaia
Home›Rassegna operaia›La piaga del caporalato si elimina con i diritti

La piaga del caporalato si elimina con i diritti

Di Roberto Ferraro
12/06/2020
2552
0
Condividi:
caporalato

Il caporalato, piaga dei nostri giorni, colpisce non solo sfruttando i lavoratori ma uccidendo ferocemente chi a esso si oppone; è così che è morto Adnan Siddique, 32 anni, immigrato da 5 anni dal Pakistan in Sicilia, nella città di Caltanissetta in cui svolgeva il lavoro di manutentore di macchine tessili, la cui colpa è stata quella di aver aiutato un connazionale a denunciare i propri sfruttatori.

Adnan SiddiqueTestimonianze di amici riportano, infatti, che già da tempo aveva ricevuto minacce ed era stato aggredito almeno una volta, cosa che purtroppo si è ripetuta la sera del 3 giugno ma, questa volta, 4 suoi connazionali lo hanno circondato e ripetutamente colpito fino ad ucciderlo con una lama da 30cm.

Adnan, prendendo a cuore gli interessi dei suoi connazionali sfruttati dalle imprese agricole, si era messo contro ad una spietata organizzazione di caporalato la quale, oltre che reclutare lavoratori e portarli a lavorare nei campi in condizioni di semi schiavitù, li privava anche del 50% dei loro guadagni, guadagni ottenuti dopo turni nei campi di 11 ore al giorno.

Le reazioni a questo efferato omicidio sono state dure ed è stata indetta dalla Comunità Pakistana e Afgana di Caltanissetta, con i mediatori culturali Gul Noor Senzai e Adnan Hanif, dalla Casa delle culture e del volontariato, dalle associazioni Iside, MigrantiSolidali, un presidio di protesta in piazza Umberto I a Caltanissetta per venerdì 13 giugno per chiedere che sia fatta giustizia.

La rete del caporalato tra le province di Caltanissetta e Siracusa è molto estesa poiché i lavoratori immigrati rappresentano il 10% del totale dei lavoratori agricoli arrivando a punte del 20% nella zona di Caltanissetta.

Opporsi, dunque, a questo sistema, instillare nei lavorati sfruttati la possibilità di ottenere la giusta retribuzione, i propri diritti sul posto di lavoro, avrebbe potuto compromettere addirittura i rapporti di forza tra lavoratori e padroni e naturalmente questi ultimi non potevano di certo permetterlo.

ContadinoLa piaga dello sfruttamento dei braccianti è dunque un fenomeno ampio e pericoloso che al sud, ma non solo, troppo spesso non dà alternative ai migranti se non quella di sottomettersi ai “caporali” nonostante la recente introduzione da parte del Ministro Bellanova di nuove regolamentazioni per le regolarizzazioni dei migranti. È stato infatti messo in attuazione l’articolo 103 del d.l. n.34/2020, che ha previsto la possibilità:

  • per il datore di lavoro italiano o straniero di sottoscrivere un nuovo rapporto di lavoro subordinato o di dichiararne uno irregolarmente instaurato con cittadini italiani o stranieri presenti sul territorio nazionale prima dell’8 marzo 2020;
  • per gli stranieri con permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019 di chiedere un permesso di soggiorno della durata di sei mesi.

Ad uno sguardo superficiale potrebbe sembrare, questa, una soluzione vantaggiosa per i lavoratori ma è evidente che mette nelle mani degli imprenditori l’ennesimo strumento di ricatto e di controllo dei braccianti. L’azienda agricola potrà disporre come vorrà della vita lavorativa dei dipendenti, scegliere se rinnovare o meno il contratto, sostituirli con lavoratori più assoggettabili; senza contare che il termine del 31 ottobre 2019 lascia fuori dalla regolarizzazione un cospicuo numero di immigrati extracomunitari.

Queste norme, come immaginavamo, non hanno prodotto alcun incremento cospicuo delle regolarizzazioni, nei primi 10 giorni da quando le procedure sono state iniziate, nonostante ci troviamo in un periodo molto importante per la raccolta della frutta, sono pervenute solamente 9500 domande.

A ennesima dimostrazione di quanto gli interessi della Grande Distribuzione e degli imprenditori agricoli siano preminenti rispetto ai diritti dei lavoratori, vi è l’operazione portata a termine dalla Guardia di Finanza alle prime luci dell’alba di oggi tra le province di Cosenza e Matera dove sono state sequestrate 14 aziende agricole ed emessi mandati di custodia cautelare e domiciliare a carico di ben 60 persone accusate di “caporalato” e sfruttamento dell’immigrazione clandestina.

La questione della regolarizzazione dei migranti e dei braccianti agricoli dovrebbe essere posta in maniera più ampia e con fermezza: se lavori in Italia devi avere gli stessi diritti di un lavoratore italiano.

Per gli immigrati essere irregolari è come non esistere: nessuno si curerà di loro quando moriranno dopo 12 ore sotto il sole, nessuno di loro potrà aspirare ad avere un contratto, nessuno riceverà il giusto salario commisurato ad un orario di lavoro dignitoso mentre tutti saranno vittime dei ricatti degli imprenditori e dei caporali che potranno così aumentare i profitti a discapito dei lavoratori, non solo stranieri.

 

Fonti:
https://www.interno.gov.it/it/notizie/emersione-dei-rapporti-lavoro-e-rilascio-permessi-soggiorno-temporaneo
https://www.ansa.it/sicilia/notizie/2020/06/10/pakistano-ucciso-venerdi-manifestazione-a-caltanissetta_945242b2-52f5-4664-a720-f72de77ae4e2.html
https://www.cosenzachannel.it/2020/06/10/caporalato-misure-cautelari-sequestro-aziende-migranti/
https://www.fanpage.it/attualita/caltanissetta-adnan-ucciso-per-aver-difeso-le-vittime-del-caporalato-era-buono-e-coraggioso/
TagCaporalatoimmigratilavoratorisfruttamento
Articolo precedente

La grandezza di un “uomo medio”. Vita ...

Articolo successivo

Firmato ad Atene l’accordo per la ZEE ...

4
Condiviso
  • 4
  • +
  • 0
  • 0
  • 0
  • 0

Roberto Ferraro

Articoli correlati Altri articoli dell'autore

  • Rassegna operaia

    Resistere all’attacco e contrattaccare: parola ai lavoratori della logistica

    07/04/2020
    Di Massimo Pedretti
  • Uber Eats Rider
    Rassegna operaia

    Gig economy e sfruttamento: Uber Italy commissariata per sfruttamento dei migranti

    31/05/2020
    Di Filippo Capponi Brunetti
  • CopertinaPolitica

    Un referendum contro le politiche del PD e le menzogne della destra

    01/06/2025
    Di Domenico Cortese
  • Covid19 Fase 2 riapertura
    Politica

    Fase 2: nessuna luce in fondo al tunnel

    24/04/2020
    Di Redazione
  • Mobbing, sfruttamento e arroganza padronale: una panoramica su “Palazzina LAF”
    Capitale/lavoroFilm e TVTerza pagina

    Mobbing, sfruttamento e arroganza padronale: una panoramica su “Palazzina LAF”

    23/12/2023
    Di Lorenzo Vagni
  • Rassegna operaia

    Amazon, dal primo sciopero di filiera alle lotte per i diritti

    23/03/2021
    Di Redazione

Ti potrebbe interessare

  • Uber Eats
    Rassegna operaia

    L’uberizzazione del lavoro: sfruttamento e assenza di diritti

  • Nell'anniversario “nero” dell'imposizione della dittatura del 21 aprile 1967
    VPI - Articoli

    Nell’anniversario “nero” dell’imposizione della dittatura del 21 aprile 1967

  • Manifestazione operai
    Rassegna operaia

    La lotta per la riduzione dell’orario di lavoro è la lotta dei lavoratori per il loro tempo

Leggi anche…

Nessun articolo.

seguici:

  Facebook  Instagram  Twitter

contattaci:

  Contattaci
Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Italia. Possono dunque esserne ripresi altrove i contenuti: basta citarne la fonte. "L'Ordine Nuovo" è un sito web di informazione indipendente e non rappresenta una testata giornalistica ai sensi della legge 62/2001. Qualora le notizie o le immagini pubblicate violassero eventuali diritti d’autore, basta che ci scriviate e saranno immediatamente rimosse.