VITA POLITICA INTERNAZIONALE – QUINDICESIMO NUMERO
Questo numero della rassegna dedicata al movimento comunista e operaio internazionale lo apriamo, oggi che ricorre il 104esimo anniversario della Rivoluzione d’Ottobre, riproponendo un testo prodotto per il centenario della Rivoluzione d’Ottobre dal PC Operaio Russo. Spazio poi alla solidarietà internazionalista al popolo e ai comunisti del Sudan e le loro valutazioni sul recente colpo di stato. Poi l’intervista a E. Vagenas del KKE con analisi sulla lotta di classe in Grecia e su questioni internazionali come l’accordo AUKUS e lo sviluppo della struttura imperialista internazionale, analizzato anche dal PC Rivoluzionario di Francia in relazione alla disputa sull’affare dei sottomarini. Infine, il discorso del presidente cubano Díaz-Canel sulla situazione nel paese socialista e i comunicati del PC del Venezuela sui casi di estradizione negli USA, del PCM sulla riforma energetica in Messico e la solidarietà della FSM con le lotte dei lavoratori statunitensi.
- La Grande Rivoluzione Socialista d’Ottobre e le lezioni per i comunisti di oggi
In occasione del 104° anniversario della Rivoluzione Socialista d’Ottobre riproponiamo la relazione del CC del Partito Comunista Operaio Russo (PCOR) in occasione del centenario. Si tratta di un’ampia analisi che a partire dalla Rivoluzione d’Ottobre ripercorre la costruzione del socialismo in URSS, mettendo in luce successi ed errori, al fine di trarre le lezioni per l’oggi per rilanciare la prospettiva rivoluzionaria del socialismo scientifico. «La Grande Rivoluzione Socialista d’Ottobre è la rivoluzione più conosciuta al mondo, mentre la sua influenza sullo sviluppo dell’umanità è la più grande tra tutte le rivoluzioni note. […] Secondo la legge dello sviluppo sociale scoperta e descritta da K. Marx e F. Engels, la sostituzione del decadente ordine sociale capitalistico con uno nuovo progressista – socialista – deve inevitabilmente avvenire. In Russia è accaduto esattamente nel 1917 e esattamente come risultato della Rivoluzione d’Ottobre. La Rivoluzione d’Ottobre è la continuazione della Comune di Parigi. È stata la prima realizzazione con successo della dittatura del proletariato. È stato il primo stato degli operai e dei contadini che finora ha dimostrato la massima stabilità tra tutti gli stati socialisti noti. Settant’anni di Potere Sovietico e i grandi successi dell’Unione Sovietica sono la prova di questo. Tuttavia, oggi i comunisti affrontano l’anniversario dell’Ottobre non in ascesa, ma soffrendo la temporanea sconfitta della causa della Rivoluzione d’Ottobre nella terra dell’Ottobre, cioè in una fase di ritirata. Il modo migliore per celebrare il grande anniversario dell’Ottobre è quello di concentrarsi sui compiti ancora irrisolti. Per fare ciò, i comunisti devono riesaminare e riconsiderare con totale onestà i risultati del loro movimento nel secolo scorso.» [Seconda parte]
- Comunicato congiunto: solidarietà con il popolo e i comunisti del Sudan
Oltre 50 partiti comunisti e operai del mondo hanno sottoscritto un comunicato congiunto di condanna del colpo di stato in Sudan esprimendo la loro solidarietà con il popolo e i comunisti sudanesi. Nel comunicato si evidenzia «la tenace lotta del popolo sudanese per la libertà e il progresso sociale, contro i suoi sfruttatori e l’interferenza degli imperialisti che cercano di sfruttare le risorse naturali del Sudan e di usarlo nel quadro della loro strategia per dominare la regione.» Solidarietà al popolo e alla gioventù sudanese e la condanna del golpe è stata espressa anche dalla Federazione Mondiale della Gioventù Democratica.
- Dichiarazione del PCS al popolo sudanese
In una dichiarazione alle masse e al popolo sudanese, il Partito Comunista Sudanese (PCS) condanna il colpo di stato il cui obiettivo è quello di « impedire al movimento di massa di raggiungere gli obiettivi e gli slogan della gloriosa Rivoluzione di Dicembre. […] Quello che è successo il 25 ottobre è un miserabile tentativo di imporre e attuare il piano dei nemici della rivoluzione che mira a far abortire completamente la Rivoluzione di Dicembre e ad ampliare la base sociale di un regime che adotta e attua il progetto “Atterraggio morbido”. […] Questo colpo di stato apre la strada a una brusca svolta a destra al vertice dell’autorità e contribuisce a riprodurre il regime oscuro (di al-Bashir, ndr) ed estremista e a riportarci all’epoca delle “Case fantasma” (centri di detenzione e tortura segreti) e all’eliminazione della democrazia e dei diritti fondamentali.» Il PCS chiama alla lotta di massa del popolo e allo sciopero generale politico per fermare il golpe.
- Intervista ad Elissaios Vagenas (KKE): Oggi possiamo espandere in modo decisivo i nostri legami con le ampie forze operaie-popolari
Intervista a E. Vagenas, resp. dipartimento internazionale del KKE, in cui esprime valutazioni rispetto ad una serie di questioni nazionali e internazionali e i compiti del partito. In particolare, sull’ambito nazionale, tra le altre cose, affronta la questione delle recenti misure antioperaie adottate dal governo e l’azione del partito e del fronte sindacale di classe per unire le forze militanti della classe operaia intorno ad una piattaforma rivendicativa che attraverso le lotte quotidiane possa creare un movimento coordinato a livello nazionale della classe operaia e dei suoi alleati; mentre sull’ambito internazionale fornisce valutazioni sugli sviluppi in Afghanistan e la nuova alleanza militare AUKUS (Australia, USA e GB) nel quadro della competizione interimperialista con la Cina.
- Comunicato del PCRF sulla controversia Francia-USA sull’affare dei sottomarini
Il Partito Comunista Rivoluzionario di Francia (PCRF) analizza la “crisi” nelle relazioni tra la Francia e gli USA e l’Australia sulla questione dell’affare dei sottomarini. «L’affare del contratto di vendita dei sottomarini francesi, rotto dall’Australia, è stato al centro della scena per più di un mese e continua ad essere trattato regolarmente nei suoi sussulti. Per i comunisti, è un buon esempio di studio delle contraddizioni interimperialiste, dei cambiamenti e del posizionamento delle alleanze, ma anche della concorrenza tra monopoli e del comportamento diplomatico e mediatico. […] I marxisti-leninisti sanno che le alleanze tra imperialismi sono fluide e che la legge dello sviluppo ineguale tra paesi capitalisti, una legge oggettiva accentuata dal capitalismo monopolistico, è la causa delle variazioni nella piramide dei paesi tra dominanti e dominati. Gli Stati Uniti hanno fatto un cambiamento nella loro strategia imperialista, a scapito dell’Europa verso lo spazio indo-pacifico, per far fronte alle rivalità cinesi e indiane. […] I marxisti non possono presentare, in modo non scientifico, i rapporti di dipendenza e interdipendenza che emergono dalla struttura dell’imperialismo e persino dall’interno delle “unioni imperialiste”, come conseguenza della perdita di “sovranità nazionale”, mentre questo è il risultato del normale sviluppo ineguale tra i paesi capitalisti. […] Nel quadro della concorrenza, dell’anarchia della produzione, lo sviluppo ineguale dell’economia capitalista costituisce una legge oggettiva ed è quindi inevitabile. I paesi si sviluppano a passi da gigante, alcuni si arricchiscono a spese di altri. Si forma una piramide imperialista con centri principali e secondari, una scala mobile di posizioni nella piramide. Il sistema mondiale imperialista (capitalista) è composto da stati capitalisti come legami che differiscono l’uno dall’altro a causa di uno sviluppo ineguale, ognuno con una posizione diversa nel sistema, con relazioni di interdipendenza ineguali secondo la loro forza economica, militare e politica. Sotto l’imperialismo, non ci può essere uno sviluppo armonioso e combinato dei vari paesi. Gli accordi internazionali non invalidano questa legge di sviluppo ineguale.» - Discorso del Presidente di Cuba, Díaz-Canel: il socialismo è l’unica spiegazione per cui siamo sopravvissuti all’assedio feroce e genocida
Rivolgendosi alla platea dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, alla chiusura del Settimo Periodo Ordinario di Sessioni della Nona Legislatura, il Segretario del CC del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica Díaz-Canel, ha sottolineato l’indispensabile importanza della costruzione socialista per affrontare e resistere al genocida bloqueo e ai piani imperialisti. «Non ci siamo mai seduti ad aspettare il cambiamento di una politica che per 62 anni è mutata solo per stringere l’assedio. La formula del nemico è stata quella di scommettere che le nostre grandi difficoltà materiali avrebbero indebolito la resistenza del popolo e alla fine ci avrebbero messo in ginocchio davanti a loro. Contro un progetto socialista come il nostro non si escludono mai azioni violente o belliche, invasione, occupazione; ma la scommessa è prima di tutto sulla demoralizzazione, sulla resa, da qui il messaggio di odio verso i comunisti, l’enfasi antisocialista, la chiusura di ogni possibile sbocco economico, in breve il blocco. Non importa quanto distrugga, quanto danneggi, quanto eroda la fede di un popolo nella propria forza. […] Le prove sono sotto gli occhi di tutti: l’obiettivo è stato, fin dall’inizio, quello di provocare penuria economica, punire il popolo, danneggiare il suo standard di vita, limitare le sue fonti di reddito, limitare il suo consumo e danneggiare i servizi sociali da cui dipende parte del suo benessere e la risposta ai suoi bisogni più elementari. L’obiettivo è stato quello di condannare la popolazione cubana al ruolo di ostaggio in una politica genocida con disegni egemonici. Ecco perché Washington è così infastidita dal successo di Cuba nell’affrontare la pandemia, in particolare gli eccezionali risultati del programma di vaccinazione sviluppato con ingegno, sforzo e risorse proprie. Questo spiega la determinazione a denigrare il nostro Sistema Sanitario Pubblico e a nascondere questa straordinaria conquista di Cuba, che rompe la matrice ingannevole che vogliono imporre alla nostra realtà. Ogni vaccino creato e inoculato, ogni compatriota immunizzato, ogni contagio evitato e ogni vita salvata sono trionfi della causa nazionale e sconfitte dell’aggressione imperialista contro il nostro Paese. Sembrerebbe incredibile che ciò debba essere descritto in questo modo, ma non c’è altro modo per riferirsi alla spudoratezza di scommettere su una pandemia con freddi calcoli politici contro un intero popolo.» - Il PCV sui casi di estradizione di Saab, Carvajal e Díaz da parte del governo degli USA
L’Ufficio politico del Partito Comunista del Venezuela (PCV) condanna l’estradizione dell’imprenditore Alex Saab, dell’ex capo dell’intelligence Hugo Carvajal e di Claudia Diaz negli USA per esser processati, in quanto la finalità reale non ha nulla a che fare con «lotta alla corruzione, al narcotraffico o rendere giustizia al popolo venezuelano, come la propaganda imperialista vorrebbe farci credere”. “È importante sottolineare – continua il comunicato – che gran parte del denaro illecito, come nei casi degli ex tesorieri Andrade e Claudia, proviene da tangenti pagate da queste stesse imprese straniere e da “uomini d’affari” nazionali, affinché fossero autorizzati a portare fuori dal paese somme colossali di denaro verso gli USA e i paesi europei. È chiaro che il governo degli Stati Uniti sta politicizzando i casi Claudia, Saab e Carvajal con un chiaro scopo interventista.» Allo stesso tempo però, il PCV rifiuta i tentativi del governo Maduro di far passare questi personaggi come “eroi nazionali”. «È un insulto al popolo venezuelano, che soffre quotidianamente le dure conseguenze delle sanzioni mentre una manciata di uomini d’affari e burocrati corrotti accrescono la loro ricchezza, presentare come eroe nazionale un rappresentante di questa comunità d’affari che trae profitti commerciali dalle illegittime sanzioni economiche sul Venezuela. Il popolo lavoratore non si fa ingannare da queste storie di “altruismo imprenditoriale a favore della patria” che la propaganda governativa sta cercando di accreditare. La discrezionalità e l’opacità nella gestione delle risorse pubbliche e degli affari pubblici sono la fonte della corruzione sfrenata che divora la vita nazionale», conclude il PCV che chiede siano indagati e puniti secondo le leggi venezuelane e tutte le ricchezze sottratte siano sequestrate.
- Il Partito Comunista del Messico sulla riforma energetica
Il Partito Comunista del Messico analizza la proposta di riforma dell’elettricità proposta da Obrador che ha suscitato grande dibattito a livello nazionale e l’opinione favorevole di settori popolari e sindacali. La riforma socialdemocratica, accompagnata da un discorso patriottico, è ingannevole in quanto apparentemente sembra limitare il settore privato con una maggiore presenza dello Stato, ma in realtà gli interessi e i profitti dei monopoli privati non vengono toccati. «Quando la socialdemocrazia sostiene che il litio e la produzione di elettricità dovrebbero essere nelle mani dello Stato, la domanda fondamentale è nelle mani di quale classe sociale è questo Stato, e quindi di chi sono gli interessi?».
- La FSM sostiene le lotte dei lavoratori statunitensi
La Federazione Sindacale Mondiale esprime sostegno e solidarietà all’ondata di scioperi dei lavoratori negli USA ed evidenzia come «il sensibile aumento delle lotte dei lavoratori in tutti gli Stati Uniti, diffondendosi rapidamente e manifestandosi anche in diversi scioperi economici di alto profilo in vari settori, ha incrementato la contrapposizione di classe negli USA a un livello mai visto da diversi decenni.» La FSM sottolinea come i problemi economici in combinazione con l’aumento dei rischi per la salute e una crescente coscienza della forza della classe lavoratrice stanno portando ad “un’ondata crescente al contrattacco”, al culmine di 18 mesi di rivolta sociale “contro il razzismo e il terrore della polizia”. «Se i lavoratori statunitensi – conclude la FSM – spostano la lotta sul piano politico, è possibile un nuovo emergere della lotta sindacale organizzata e orientata alla classe contro il capitalismo monopolistico. I lavoratori di tutto il mondo devono apprezzare queste lotte negli Stati Uniti per accrescere il potere dei lavoratori.»