VITA POLITICA INTERNAZIONALE – DICIOTTESIMO NUMERO
Questo numero della rassegna dedicata al Movimento Comunista Internazionale si apre con un report e i discorsi di apertura dell’Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai (IMCWP) tenuto in teleconferenza lo scorso 10-11 dicembre. Poi, la solidarietà con il Partito Comunista del Venezuela (PCV) di fronte ai nuovi attacchi ai suoi diritti politici da parte delle autorità statali e governative. Spazio anche alle valutazioni del PC del Messico sul triennio del governo di Obrador e del PC Rivoluzionario di Francia (PCRF) sulle proteste in Guadalupa e altre colonie francesi. Infine, un aggiornamento dei comunisti sudanesi sulla situazione politica nel loro paese a seguito del golpe.
• Comunicato stampa KKE-TKP sulla riunione straordinaria dell’IMCWP
Nei giorni 10 e 11 dicembre, sotto la responsabilità congiunta del Partito Comunista di Grecia (KKE) e Turchia (TKP) si è svolta in teleconferenza una riunione straordinaria dell’Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai (IMCWP) a cui hanno partecipato 73 partiti di 57 paesi di tutti i continenti. «Durante la teleconferenza – si legge nel comunicato finale degli organizzatori – sono state scambiate preziose esperienze sulla lotta dei Partiti Comunisti e Operai, dei movimenti operai e popolari, nelle condizioni della pandemia e anche dell’inasprimento della contraddizione tra capitale e lavoro, intensificazione dello sfruttamento e dell’impasse del modo di produzione capitalista storicamente superato, che, tra le altre cose, hanno un impatto devastante sull’ambiente. Sono state scambiate valutazioni sui riallineamenti nel quadro delle alleanze politiche, militari ed economiche e l’emergere di nuove». Particolare attenzione è stata posta sul ruolo della NATO e le sue mosse nell’est Europa e in particolar modo in Donbass, ma anche sugli sviluppi nella regione indopacifica. «Alcuni interventi hanno sottolineato che il conflitto USA-Cina è un conflitto per la supremazia nel sistema capitalista internazionale» e che «l’inasprimento della competizione tra i gruppi monopolistici costituisce la base per l’intensificazione delle contraddizioni e della competizione tra gli stati capitalisti e le loro alleanze», pertanto «in queste circostanze i partiti comunisti e operai hanno la responsabilità di organizzare e condurre la lotta dei lavoratori, per illuminare la necessità del socialismo» ed «è necessario rafforzare la solidarietà internazionalista tra i partiti comunisti, le organizzazioni operaie con orientamento di classe, i movimenti dei contadini e dei lavoratori agricoli e i movimenti popolari in generale». Una forte solidarietà internazionalista è stata espressa in particolare con il PC Cubano e Cuba socialista e il popolo palestinese, con i popoli della Siria, della Libia, e altri che sono nell’epicentro dei piani e interventi imperialisti, ma anche con le lotte dei lavoratori in India, in Sudan, in molti paesi d’Europa, America e Asia. Infine, «un numero significativo di partiti ha criticato e rifiutato le percezioni socialdemocratiche e opportuniste sulla gestione del sistema capitalista e ha sottolineato la necessità di lottare per il rovesciamento della barbarie capitalista e la costruzione della nuova società socialista-comunista.»
• IMCWP 2021: Discorso di apertura del Partito Comunista di Grecia (KKE)
Il Segretario Generale del CC del KKE, Dimitris Koutsoumpas, ha tenuto il discorso di apertura della Teleconferenza dell’IMCWP. Nel suo intervento ha informato sugli sviluppi della lotta in classe in Grecia e ha osservato gli sviluppi internazionali sottolineando tra le altre cose che «assistiamo all’acuirsi delle contraddizioni tra USA e Cina per la supremazia nel sistema imperialista, così come le contraddizioni con la Russia o all’interno dell’asse imperialista euro-atlantico. Naturalmente crediamo che questa situazione non può concretizzarsi in una “nuova guerra fredda”, sul modello dello scontro precedente tra USA e URSS. L’analisi dialettica degli sviluppi mostra che abbiamo a che fare con contraddizioni che si manifestano nel quadro del modo di produzione capitalista che domina le forze più potenti in conflitto per i profitti dei propri gruppi monopolistici. In queste circostanze, è importante opporsi alla guerra imperialista così come rifiutare di scegliere tra l’uno o l’altro potere imperialista, rifiutare qualsiasi “vecchia” o “nuova” alleanza imperialista, lottare per il disimpegno del paese dai piani e dalle alleanze imperialiste e rafforzare la lotta per il potere dei lavoratori, per il socialismo.»
• IMCWP 2021: Discorso di apertura del Partito Comunista di Turchia (TKP)
Nel secondo intervento che ha aperto la teleconferenza dell’IMCWP, il Segretario generale del CC del TKP ha posto l’attenzione sulle mancanze del Movimento comunista internazionale, in particolare nelle attuali condizioni della pandemia, di fronte alle quali non è stato in grado di portare alla coscienza di massa dei lavoratori, i limiti storici del capitalismo e «di utilizzare la crisi multidimensionale che si sta vivendo per un’ascesa rivoluzionaria.» «Non c’è mai stato – ha affermato Okuyan – un periodo nella storia del nostro pianeta che abbia esposto le disuguaglianze e l’ingiustizia in modo così evidente e che abbia dimostrato quanto sia insensato l’ordine esistente. Purtroppo, non possiamo dire di aver fatto buon uso di questo periodo storico, che aveva le potenzialità per l’opzione socialista per farsi sentire con forza.» Il TKP critica poi la “strategia difensiva” che, da una certa prospettiva, sembrerebbe quella più adeguata per la classe operaia, per cui «il movimento comunista potrebbe proporre una strategia incentrata sull’unità delle forze più ampie, sulla lotta per i diritti umani e sulla rivendicazione della pace come compito primario. […] Ognuno dei punti che ho elencato prima è senza dubbio importante. È impensabile che elementi come la democrazia, i diritti umani e la pace passino in secondo piano nella lotta della classe operaia. Ma d’altra parte, bisogna sapere che con una strategia che dà al capitalismo il diritto di esistere e gli dà legittimità, scordiamoci di ottenere qualsiasi successo importante, e non potrà nemmeno impedire la perdita di posizioni ottenute dalle azioni rivoluzionarie del XX secolo. Non c’è una sola conquista storica che possiamo vantare per la posizione difensiva del movimento comunista mondiale. Nessuno può dire che abbiamo guadagnato una democrazia più ampia, un mondo più pacifico, un ambiente con più libertà in cambio della rinuncia all’obiettivo del socialismo.» Non si tratta di proporre strategie avventurose ma comprendere che rinunciare all’obiettivo del socialismo per concentrarsi sulle conquiste nel capitalismo non porterà ad alcun avanzamento. «Se oggi il comunismo non fa sentire di nuovo il suo peso ideologico e politico nell’arena internazionale, è chiaro dove confluiranno il malcontento e la rabbia diffusi: oggi il razzismo, il populismo di destra; e, domani, forse il fascismo! L’unico modo per il comunismo di guadagnare peso ideologico e politico oggi è quello di opporsi al capitalismo con un progetto sociale semplice e chiaro. Questo progetto dovrebbe ispirare fiducia, suscitare entusiasmo. Ora è il momento di portare avanti l’alternativa socialista» combinando le lotte quotidiane con un lavoro in cui «si esprime apertamente l’ostilità alla proprietà privata dei mezzi di produzione». Nell’esperienza del TKP, il porre «l’enfasi sul socialismo e sull’attualità della rivoluzione non ci ha allontanato dal popolo, ma al contrario ha aumentato il nostro potenziale organizzativo all’interno della classe operaia, a condizione di continuare ad agire con gli strumenti giusti» correggendo «alcuni degli errori che lo tenevano lontano dalle masse lavoratrici e di cambiare il suo linguaggio e il suo stile di lavoro.»
• I Partiti Comunisti e operai contro gli attacchi al PCV e con i lavoratori ingiustamente detenuti
Oltre 20 Partiti Comunisti e Operai del mondo hanno sottoscritto due dichiarazioni congiunte in solidarietà rispettivamente con il Partito Comunista del Venezuela di fronte agli attacchi da parte delle autorità che mirano ad impedirgli di partecipare alle elezioni e con le decine di lavoratori ingiustamente arrestati e perseguiti penalmente. I firmatari esprimono «grande preoccupazione» per «l’avanzare di pratiche pericolose che minano le libertà democratiche dei lavoratori e delle loro organizzazioni rivoluzionarie in Venezuela» e «per i numerosi casi di lavoratori che sono stati sottoposti a procedimenti giudiziari e alla criminalizzazione delle loro lotte operaie e sindacali in Venezuela.» «Esigiamo che gli attacchi contro il PCV cessino immediatamente e che il suo diritto a partecipare alle elezioni del 9 gennaio 2022 sia immediatamente ripristinato» e che «il governo e le autorità venezuelane rilascino immediatamente i 19 lavoratori ingiustamente detenuti per aver esercitato i loro legittimi diritti sindacali e per aver denunciato casi di corruzione. Allo stesso modo, chiediamo la cessazione delle pratiche di criminalizzazione e persecuzione giudiziaria delle lotte dei lavoratori.»
• PCM: Sul III Rapporto del Governo López Obrador
Il Partito Comunista del Messico (PCM) commenta il rapporto presentato dal Governo di López Obrador, da molti erroneamente considerato come di “sinistra”, “antiliberista” e “antimperialista”, denunciando come il suo triennio di governo non abbia rappresentato alcun cambiamento ma solo continuità a beneficio dei monopoli e contro i lavoratori accompagnato da un discorso demagogico e di smobilitazione. «Il governo di Obrador in questi tre anni ha significato sofferenza e sacrifici per la classe operaia e i settori popolari: sfruttamento, aumento del tasso di profitto, povertà, disoccupazione, malattia, mortalità, abbandono scolastico, espropriazione delle terre, crimine, violenza. La classe operaia ha bisogno di sollevarsi, di scontrarsi con l’intera classe dei capitalisti. È chiaro che l’alternativa al capitalismo, alla sua gestione neoliberale, non è una socialdemocrazia disciplinata agli interessi dei grandi monopolisti, ma la lotta per una Nuova Rivoluzione: il socialismo-comunismo, il controllo della classe operaia sulla produzione e distribuzione dei beni nell’interesse della maggioranza della popolazione, il Potere Operaio per cacciare tutti i capitalisti e i loro rappresentanti per mettere la società a beneficio del popolo. Questo comincia da ora in poi, con la lotta di classe, risoluta e militante, organizzata indipendentemente dallo stato e dai suoi governi, della classe operaia e dei settori popolari per la soddisfazione dei loro bisogni contemporanei: salute, alloggio, istruzione, diritto alla vita, piena occupazione, diritti sociali e del lavoro, ecc. In mezzo a questo c’è il capitalismo in Messico e la gestione della nuova socialdemocrazia per i monopoli, il compito è quello di abbattere gli ostacoli e le illusioni per realizzare una Nuova Rivoluzione, la rivoluzione socialista.»
• PCRF: Lotta di classe in Guadalupa, in Martinica e nella Polinesia francese.
A metà novembre forti proteste sono scoppiate in Guadalupa con uno sciopero generale represso dalle autorità coloniali francesi. Le proteste sono esplose a seguito dell’introduzione di nuove misure in riferimento al contrasto della pandemia che scaricano sui lavoratori le responsabilità, ma secondo l’analisi del PCRF «le radici della protesta sono molto più profonde e solide e si trovano nei gravi problemi economici e sociali» e alle diseguaglianze con la Francia metropolitana. Salari più bassi, disoccupazione più alta, gravi mancanze nei servizi come quello sanitario, costo della vita più alto, inquinamento sono alcune delle problematiche che affliggono i popoli delle colonie che si sono sollevati nelle settimane scorse con la protesta che si è estesa anche in Martinica e nella Polinesia francese, sulla base di una piattaforma che rivendica aumenti salariali, diritti sociali, potenziamento e miglioramento dei servizi, abbandono della riforma pensionistica. «Le richieste dei lavoratori della Guadalupa, Martinica e Polinesia sono chiaramente simili a quelle dei lavoratori della Francia metropolitana. L’unione delle lotte dei lavoratori della Francia metropolitana con quelle dei lavoratori dei territori d’oltremare è dunque fondamentale per la completa soddisfazione delle richieste, ma non solo. Lo sviluppo diseguale tra la Francia metropolitana e i territori d’oltremare si spiega con lo sviluppo diseguale nel regime capitalista tra i paesi ma anche tra i centri imperialisti (come la metropoli francese) e le loro colonie (come il Dom-tom etc). Questa disuguaglianza si acuisce con l’intensificarsi della crisi generale e sistemica del capitalismo e delle sue contraddizioni e quella del sistema imperialista mondiale. Il saccheggio delle colonie francesi d’oltremare, il loro utilizzo come basi per l’imperialismo francese e come base per il controllo delle rotte commerciali, non è un mito. Quindi la soluzione alla sofferenza non è nel capitalismo, che è il problema, la fonte di ogni sofferenza», afferma il PCRF che indica come la soluzione stia nel coordinamento delle lotte e delle organizzazioni operaie di classe «per arrivare finalmente a rivendicazioni comuni, modalità d’azione comuni e una strutturazione progressiva della lotta generale dei lavoratori nella metropoli e oltremare. Sta anche nell’uso del diritto all’autodeterminazione da parte dei popoli dei territori d’oltremare affinché possano finalmente prendere possesso del controllo del loro destino e scegliere il loro percorso di sviluppo economico, politico e culturale.» Queste lotte vanno collegate in definitiva al rovesciamento del capitalismo e la costruzione del socialismo-comunismo nella comune lotta dei lavoratori della metropoli e d’oltremare per abbattere l’imperialismo francese.
• PC sudanese, aggiornamento sulla situazione politica
Comunicato internazionale del Partito Comunista Sudanese in cui fa il punto della situazione politica nel paese in mezzo agli eventi contradittori che si sviluppano tra rivolta popolare, colpo di stato militare e interessi imperialisti. Il PCS chiama a proseguire la lotta di massa, con il coordinamento delle forze di classe, comitati e sindacati, e ad intensificare le azioni fino ad arrivare ad uno sciopero generale politico contro le forze reazionarie e imperialiste per rovesciare il regime golpista militare che ha preso il controllo del potere per salvaguardare gli interessi delle classi dominanti locali legate a potenze imperialiste al fine di fermare l’avanzamento degli obiettivi e delle aspirazioni di cambiamento radicale della rivolta popolare.