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Una breve cronaca dell’azione nazista-criminale di “Alba Dorata”

Di Redazione
28/09/2025
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Da Odigitis, organo della Gioventù Comunista di Grecia (KNE)
18 settembre 2025
Link all’originale

 

Oggi ricorrono 12 anni dall’assassinio del musicista antifascista Pavlos Fyssas da parte dei fascisti dell’organizzazione nazista-criminale “Alba Dorata” a Keratsini, con la provocatoria tolleranza della polizia.

Venerdì, il Consiglio dei Giudici Istruttori di Lamia ha deciso la scarcerazione del condannato capo dell’organizzazione nazista-criminale “Alba Dorata”, Nikolaos Michaloliakos, “per motivi di salute”! Si tratta di una decisione inaccettabile che provoca il popolo e la gioventù, i quali in tutti questi anni hanno condotto grandi lotte per l’isolamento e la condanna di ogni sorta di fascistoide. La decisione risulta ancor più provocatoria se si considera che in questo periodo è in corso in secondo grado il processo contro “Alba Dorata”, che dopo tanti anni ancora non si è concluso in via definitiva.

Con l’occasione di questa decisione provocatoria, Odigitis presenta un breve resoconto dell’azione omicida nazista di “Alba Dorata” e del suo processo come organizzazione criminale.

Cos’è “Alba Dorata”?

Alba Dorata è un’organizzazione nazista-criminale che ha operato per molti anni in Grecia, già dagli anni ’80. Dalla sua fondazione fino ai tempi più recenti ha realizzato decine di aggressioni omicide, con la tolleranza dei meccanismi dello Stato borghese.

Il carattere nazista-criminale si riflette nello statuto, in cui si stabilisce che «la dicotomia a cui un nazionalsocialista rimane incrollabilmente fedele fino alla morte è il binomio razziale-morale sangue-onore». La sua rivista ha “ospitato” in copertina Hitler, mentre il suo capo N. Michaloliakos ha ammesso pubblicamente che i membri di Alba Dorata sono «il seme dei vinti del 1945, i nazionalisti, i nazionalsocialisti, i fascisti».

I cani da guardia del sistema

L’attività di “Alba Dorata” si è intensificata negli anni della crisi economica capitalistica in Grecia, grazie al sostegno multiforme offertole dal sistema. Fu un periodo in cui i governi e i partiti del sistema colpivano costantemente i diritti dei lavoratori con misure antipopolari a ripetizione. Per questo il sistema doveva riuscire a reprimere e a manipolare la rabbia e l’indignazione del popolo per la politica antipopolare che veniva portata avanti. I nazisti di “Alba Dorata” si rivelarono utili collaboratori del sistema, ed è per questo che furono promossi all’interno della sua “democrazia”…

Nel periodo 2010-2012, un periodo in cui il sistema politico borghese faticava ad assorbire gli scossoni del malcontento popolare, “Alba Dorata” fu sostenuta da vari canali per sviare l’attenzione dalle cause reali dei problemi dei lavoratori, per intimorirli con la sua azione omicida e per fermare le loro lotte. Sviluppò un discorso e un’azione demagogici, che vennero sovraesposti dai mass media come presuntamente “antisistema”! Alle elezioni del 2012 “Alba Dorata” ottenne il 6,9% dei voti ed elesse 21 deputati fascisti.

Una breve cronaca dell’azione nazista-criminale di “Alba Dorata”

Indicativo della tolleranza dei partiti borghesi basta guardare al caso “Baltakos” durante il governo di Nuova Democrazia (ND), con il quale fu rivelato un canale di comunicazione e intese tra ND e Alba Dorata, così come agli eventi del governo SYRIZA-ANEL a Castelrosso con la partecipazione del nazista imputato Kasidiarīs

I fascisti in questo periodo hanno sviluppato molteplici relazioni con grandi datori di lavoro e imprenditori. Nel loro mirino c’erano operai, sindacalisti, scioperanti, immigrati, comunisti, ogni combattente contro l’ingiustizia. Organizzavano uffici di caporalato per fornire manodopera a bassissimo costo agli imprenditori e in Parlamento proponevano misure a favore degli armatori. Scatenavano attacchi omicidi con le “spalle coperte” dalla polizia e dai meccanismi statali, con i quali avevano molte connessioni. «Sono dei vostri. Sono di Alba Dorata», furono le parole dell’assassino Roupakias ai poliziotti subito dopo l’omicidio di Pavlos. Contemporaneamente, gli altri partiti borghesi dialogavano normalmente con “Alba Dorata”, che consideravano “un qualsiasi partito parlamentare”, seguendo la linea ufficiale di ripulitura dei nazisti dell’Unione Europea.

Settembre 2013: l’aggressione ai sindacalisti del PAME e l’assassinio del musicista antifascista Pavlos Fyssas

Nel settembre 2013, l’azione criminale di “Alba Dorata” raggiunge l’apice, incoraggiata dall’impunità che le garantitale dal sistema. La notte del 12 settembre, un’organizzata squadra d’assalto dell’organizzazione nazista tese un agguato omicida contro una squadra del KKE che stava affiggendo manifesti a Perama per il 39º Festival della KNE. L’attacco omicida degli esponenti di Alba Dorata, anche con manganelli chiodati (!), lasciò diversi feriti, tra cui il presidente del Sindacato dei Metallurgici del Pireo, Sōtīrīs Poulikogiannīs. Movente dell’aggressione era colpire il sindacato di classe nell’area della Cantieristica e Riparazioni Navali, per conto dei grandi imprenditori della Zona Cantieristica. Del resto, i membri di Alba Dorata avevano più volte “promesso” di cacciare i comunisti e il PAME dalla Zona, arrivando persino a creare un proprio “sindacato” filo-padronale.

Una breve cronaca dell’azione nazista-criminale di “Alba Dorata”

Il giorno successivo all’assassinio, il giornale “Rizospastis” uscì con il titolo in prima pagina «Assassini di Alba Dorata, il popolo ve la farà pagare». Venne organizzata immediatamente una manifestazione dei sindacati nei quartieri di Pavlos. Il Festival KNE-Odigitis, che avrebbe alzato il sipario il giorno seguente, si trasformò in una furiosa manifestazione popolare contro i crimini del fascismo.

Cinque giorni dopo l’attacco ai sindacalisti comunisti, il 17 settembre, seguì l’assassinio del musicista antifascista Pavlos Fyssas a Keratsini. Pavlos fu accoltellato dal membro di Alba Dorata Giōrgos Roupakias, con il diretto supporto delle squadre d’assalto. Pavlos fu preso di mira da Alba Dorata perché era antifascista. L’attacco mortale fu organizzato dall’apparato dell’organizzazione nazista, su ordine del deputato Iōannīs Lagos e del leader di Alba Dorata Nikolaos Michaloliakos.

Il processo contro “Alba Dorata” come organizzazione criminale

Il brutale assassinio di Pavlos Fyssas, l’indignazione e la condanna popolare che suscitò costituirono la scintilla che portò all’avvio delle azioni penali contro Alba Dorata.

Il processo contro Alba Dorata, tuttavia, iniziò solo nell’aprile del 2015 e si concluse nell’ottobre del 2020. Durante questo lungo iter giudiziario emerse in maniera inconfutabile, grazie a decine di testimoni dell’accusa e a migliaia di documenti, fotografie, video e registrazioni audio, l’ideologia nazista di Alba Dorata come motore delle sue azioni criminali, così come il carattere criminale dell’organizzazione stessa e la responsabilità della sua dirigenza. D’altronde, Alba Dorata, in quanto vera e propria organizzazione nazista, ha nel suo DNA, come dimostrato storicamente, l’azione criminale organizzata e di massa. È questa ideologia che arma la mano dei fascisti.

Durante tutti gli anni del processo, la presenza e l’atteggiamento della madre di Pavlos, Magda Fyssas, sono stati fonte di ispirazione per continuare la lotta per la condanna dei fascisti e la loro isolamento dal popolo. Al suo fianco nella battaglia giudiziaria si sono schierati anche avvocati membri del KKE, che hanno agito come legali di parte civile per i comunisti e i sindacalisti del PAME.

Il 7 ottobre 2020, giorno dell’annuncio della sentenza del tribunale, migliaia di lavoratori e giovani manifestarono davanti alla Corte d’Appello di Atene contro il fascismo. L’esplosione di migliaia di persone all’udire della sentenza, che definiva l’organizzazione nazista-criminale per quello che realmente era, insieme al grido di giustizia di Magda Fyssa, ha reso quella giornata indelebile nella memoria di chi l’ha vissuta.

L’atteggiamento della giustizia borghese

Una breve cronaca dell’azione nazista-criminale di “Alba Dorata”Questo risultato positivo, frutto di uno sforzo titanico e pluriennale nelle aule dei tribunali, ma soprattutto della lotta del movimento operaio e popolare per denunciare e isolare il fascismo, non può però nascondere le responsabilità dello Stato borghese nell’aver tollerato e coperto le azioni fasciste. Il processo contro “Alba Dorata” è stato ritardato per molti anni per responsabilità sia del governo di Nuova Democrazia (ND) sia del precedente di SYRIZA. Le pene per i membri di Alba Dorata furono ridotte a causa di modifiche al Codice Penale introdotte da SYRIZA e poi confermate da ND. La giustizia borghese trattò “con leggerezza” i fascisti per l’attacco ai comunisti e ai sindacalisti del PAME, poiché invece di condannarli per tentato omicidio, furono riconosciuti colpevoli di… «lesioni corporali pericolose».

Così non solo la loro pena è stata ridotta, ma il caso contro i comunisti, che ha contribuito a rendere ancora più evidente il carattere nazista-criminale di Alba Dorata, è stato escluso dal processo in secondo grado. Già oggi, numerosi membri di Alba Dorata sono stati rilasciati. Ci fu persino una proposta della Procura per il rilascio di un dirigente, Īlias Kasidiarīs, mentre solo poche settimane fa è stata decisa la scarcerazione del leader, Nikolaos Michaloliakos. Appena quest’estate, un gruppo di fascisti ha aggredito membri della KNE a Chania, e i tribunali hanno inflitto loro pene “leggere”. Sono gli stessi tribunali che dichiarano illegali gli scioperi entro 24 ore, che infliggono sanzioni a membri del KKE e della KNE per la loro azione contro la guerra o per aver bloccato aste giudiziarie di case popolari. Questa è la giustizia borghese: selettivamente incapace di proteggere il popolo, estremamente efficiente e rapida nel reprimere il movimento.

Nessuna tolleranza verso il fascismo e il sistema che lo genera!

Sappiamo molto bene che “Alba Dorata” non è stata né la prima né l’ultima organizzazione fascista a tentare di esistere e agire nella società odierna. Il fascismo, del resto, nasce all’interno del sistema di sfruttamento e ingiustizia, il capitalismo. Si mantiene per proteggere il potere di pochi sui molti, lo sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo. Non ci illudiamo mai di fronte a nessuna decisione giudiziaria.

I membri e gli amici della KNE, al fianco del Partito, combattono continuamente affinché i fascisti non trovino spazio nelle scuole, nelle università, nei quartieri e nei luoghi di lavoro. Siamo orgogliosi di incontrare quotidianamente migliaia di giovani in questa lotta. Siamo orgogliosi del fatto che ogni anno il Festival KNE-Odigitis diventi un grande palcoscenico per condannare il fascismo, per informare sull’evoluzione del processo contro “Alba Dorata” e un luogo di incontro per tutti coloro che lottano affinché i fascisti finiscano nel posto che meritano: il bidone della spazzatura della storia. Questa lotta sarà più efficace quanto più mirerà chiaramente alla radice del problema: il sistema di sfruttamento, il capitalismo che marcisce e la cui “puzza” ormai si diffonde sempre più intensamente.

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