La notizia dell’assassinio di Adil Belakhdim, sindacalista del SI Cobas ucciso mentre presidiava il picchetto di sciopero dei lavoratori al magazzino della Lidl di Biandrate (NO), si è diffusa in poche ore nella classe operaia internazionale suscitando un moto di indignazione e solidarietà. Dalla Svezia alla Francia, dalla Grecia, all’Austria al Belgio fino al Messico, organi di informazione di classe di vari paesi hanno dedicato articoli e post social per informare sui fatti, mentre messaggi e comunicati di condanna e solidarietà internazionalista sono stati emessi da parte di sindacati conflittuali e partiti comunisti.
Il Partito Comunista di Grecia (KKE) nel condannare i fatti, mette in evidenzia come «si tratta di una conferma tragica che indica a quale punto possono portare le leggi antioperaie che vengono votate dall’UE e dai governi, in tutte le parti d’Europa, con l’obiettivo dell’abolizione del diritto dello sciopero, della criminalizzazione del diritto di difesa dello sciopero, della limitazione delle manifestazioni e dell’organizzazione dell’azione sindacale. Sono queste leggi mostruose che fanno diventare il padronato sfacciato, spingendo i meccanismi antisciopero contro la lotta e i diritti dei lavoratori.» Il KKE esprime le sue sentite condoglianze alla famiglia di Adil e la «solidarietà alla classe operaia d’Italia e al suo diritto di scioperare, manifestare e organizzarsi contro i suoi sfruttatori».
Il fronte sindacale di classe greco, PAME, affiliato alla FSM, nel suo comunicato ha sottolineato che quanto successo «svela il volto più brutale della violenza attuata dai padroni, mostra il meccanismo che loro usano per spezzare gli scioperi e la pressione esercitata contro lo stesso diritto dei lavoratori a scioperare. Mentre questo accade nei paesi dell’Unione Europea, il governo della Grecia sta dando aria alle vele dei padroni, criminalizzando i picchetti degli scioperi, l’azione sindacale e di fatto vuole vietare lo sciopero». «Le conquiste operaie, le vittorie operaie sono bagnate con il sangue dei martiri della nostra classe. Adil Belakhdim è stato ucciso mentre combatteva per la sua vita e per i diritti della sua classe» prosegue il comunicato che si conclude con le condoglianze a nome dei sindacati di classe greci alla famiglia di Adil e ai colleghi.
Il Partito Comunista del Messico (PCM) nel condannare «l’assassinio del sindacalista Adil Belakdhim, proletario migrante», afferma che «tale politica antioperaia e antisindacale è intollerabile e, nel condannarla, esprimiamo la nostra solidarietà con il proletariato italiano e la famiglia del compagno Adil».
Il magazine d’informazione sindacale di classe francese Unité CGT nel sottolineare che si tratta di un omicidio padronale, afferma che «Adil Belakhdim rimarrà nella memoria della classe operaia come colui che non si è mai tirato indietro di fronte al suo avversario di classe». I compagni francesi si uniscono «al dolore della sua famiglia, così come al dolore e alla rabbia legittima dei nostri compagni di classe italiani».
L’UD CGT 13 (federazione sindacale del dipartimento della Bouches-du-Rhône, Marsiglia), affiliata alla FSM, afferma che «è stato ucciso mentre lottava per i suoi diritti e quelli dei lavoratori.» «Quest’atto odioso rivela il livello di violenza del campo opposto, fomentando l’odio, rompendo gli scioperi, cercando d’impedire ai lavoratori di esercitare il loro diritto di sciopero e criminalizzando i picchetti di sciopero», prosegue il comunicato della CGT 13 che «esprime le sue condoglianze alla famiglia, ai colleghi di Adil e ai suoi compagni».
Il Partito Comunista del Belgio (PCB) nell’esprimere la sua solidarietà alla famiglia di Adil, al sindacato SI COBAS e alla manifestazione del 19 giugno a Roma, afferma che «non è stato un incidente».
«La morte del compagno – si legge nel comunicato – avviene qualche giorno dopo i nuovi attacchi di milizie padronali contro i lavoratori di Fedex-TNT e gli affiliati del SI COBAS in sciopero per il reintegro dei 272 lavoratori del sito di Piacenza sacrificati dal monopolio della logistica che ha deciso di licenziare 6.000 lavoratori in Europa e chiudere l’hub dell’Aeroporto di Liegi». «Questi metodi criminali sono utilizzati dal padronato non solo in Italia ma ovunque la lotta di classe è più acuta (…). Il nostro nemico non ha confini, nemmeno noi. Per l’unità internazionale della nostra classe per il rovesciamento del capitalismo. Il padronato pagherà per i suoi crimini», conclude.
Già con la manifestazione dello scorso 19 giugno a Roma sindacati, lavoratori combattivi, studenti e organizzazioni di classe hanno protestato contro lo sblocco dei licenziamenti e la repressione delle lotte, ricordando Adil ed esprimendo vicinanza alla famiglia, lanciando un segnale di impegno nella lotta contro i capitalisti e il governo Draghi assieme alla necessità della costruzione di uno sciopero generale. La solidarietà espressa da sindacati e partiti comunisti da diversi paesi è un ulteriore segnale di vitalità dell’internazionalismo proletario volto a sottolineare come nulla divide in realtà i lavoratori che sono invece uniti dagli stessi interessi in un unico fronte della lotta di classe contro un nemico comune, il sistema di sfruttamento capitalista contro cui si batteva Adil. Un elemento da valorizzare e che deve contribuire a infondere fiducia, coscienza e ulteriore forza per rafforzare e far avanzare le lotte e l’unità di classe dei lavoratori per rispondere colpo su colpo all’offensiva padronale e lanciare il contrattacco su scala nazionale e internazionale.