Solidarietà al Venezuela contro l’aggressione imperialista da parte degli USA
In questi drammatici giorni di pandemia da COVID-19, in cui il capitalismo dimostra chiaramente tutta la propria incapacità di garantire la salute del popolo, gli Stati Uniti sono impegnati in un’intensificazione dell’azione contro i paesi che non vogliono piegarsi agli interessi del capitale monopolistico nordamericano.
Con il più cinico disinteresse per la salute anche dei propri cittadini, anziché pensare a far fronte all’evidente fallimento del loro modello di sistema sanitario, gli USA incrementano l’escalation dell’aggressione imperialista, mantenendo in essere criminali sanzioni che colpiscono i popoli dei paesi sgraditi e sfruttando la difficile situazione connessa all’epidemia per un regolamento di conti che vorrebbero fosse definitivo.
In particolare, in questi ultimi giorni si sta intensificando l’attività destabilizzatrice ed eversiva degli Stati Uniti nei confronti del Venezuela, sia attraverso il mantenimento di sanzioni che impediscono l’approvvigionamento di medicinali e apparecchiature mediche, sia attraverso l’attivazione di gruppi eversivi armati della cosiddetta “opposizione” per attentati e sabotaggi, sia, infine, attraverso la concreta minaccia di un’aggressione militare diretta.
Ancora una volta, l’imperialismo USA giustifica l’aggressione fabbricando accuse contro le vittime, come già aveva fatto nei confronti di Saddam Hussein in Iraq, di Milošević in Jugoslavia, di Qaddhafi in Libia e di Asad in Siria, accuse rivelatesi poi completamente false. Oggi gli Stati Uniti accusano il Presidente Maduro e la dirigenza venezuelana di traffico di droga, ignorando invece il reale coinvolgimento nel mercato degli stupefacenti dei loro alleati nella regione, soprattutto di Ecuador, Colombia e Honduras.
Come riporta l’Orinoco Tribune del 5 aprile 2020, citando l’Associated Press, “Il presidente Donald Trump ha annunciato mercoledì che le navi della Marina Militare si stanno muovendo verso il Venezuela poiché l’amministrazione [USA] intensifica le operazioni antidroga nei Caraibi a seguito della messa in stato d’accusa per traffico di droga, mossa dagli USA contro Nicolás Maduro …. è una delle più grandi operazioni militari statunitensi nella regione dall’invasione di Panama nel 1989, effettuata per destituire il generale Manuel Noriega e portarlo negli Stati Uniti per affrontare le accuse di traffico di droga. Impiega risorse come navi da guerra della Marina, aerei di ricognizione AWACS e forze speciali di terra, raramente viste in precedenza nella regione”.
Di fronte a questa ennesima, grave minaccia di intervento militare in Venezuela da parte dell’imperialismo USA, esprimiamo la nostra convinta solidarietà ai lavoratori e al popolo venezuelano, che soli hanno il diritto di determinare il proprio destino e, siamo certi, sapranno trovare la forza di resistere e respingere qualsiasi criminale aggressione imperialista.
Di seguito, volentieri pubblichiamo la lettera-appello del Presidente Maduro ai popoli del mondo.
Dal Presidente Nicolas Maduro Moros
Ai popoli del mondo,
salutandovi con affetto, mi permetto di rivolgermi a voi per denunciare i gravi atti contro la pace e la stabilità del Venezuela, in un momento in cui le preoccupazioni degli Stati e dei governi dovrebbero essere incentrate sulla protezione della vita e della salute dei loro cittadini , a causa dell’accelerazione della pandemia di COVID-19.
Com’è noto pubblicamente, lo scorso 26 marzo, il governo degli Stati Uniti ha annunciato un’azione molto grave contro un gruppo di alti funzionari dello Stato venezuelano, tra cui il Presidente costituzionale della Repubblica, Nicolás Maduro.
Questa azione è consistita nell‘imputazione di un’accusa formale dinanzi al sistema giudiziario americano, che non è solo illegale in sé, ma cerca anche di sostenere una falsa accusa di traffico di droga e terrorismo, con l’unico obiettivo di simulare una presunta azione legale contro le autorità venezuelane .
Questa farsa americana include l’offerta insolita di una ricompensa internazionale a chiunque fornisca informazioni sul Presidente e sugli alti funzionari venezuelani, portando a un pericoloso momento di tensione nel continente. Pertanto, ritengo necessario rendere conto dei fatti, che rivelano la trama perversa che si nasconde dietro alle accuse del Dipartimento di Giustizia.
Proprio un giorno prima, il 25 marzo, la Repubblica Bolivariana del Venezuela aveva denunciato all’opinione pubblica nazionale e internazionale la preparazione in territorio colombiano di un’operazione volta ad attentare alla vita del presidente della Repubblica, Nicolás Maduro Moros, dei suoi familiari e di alti funzionari statali e a colpire, inoltre, obiettivi civili e militari nel nostro paese, accusando Clíver Alcalá, un generale in pensione delle forze armate venezuelane, di essere il capo militare di quell’operazione.
Questa denuncia è stata fatta in tutta responsabilità, dopo che il 24 marzo era stato comunicato che in un’operazione di controllo di una strada nel nord della Colombia, al confine con il Venezuela, la polizia di quel paese aveva intercettato un carico di armi di guerra a bordo di un veicolo civile.
Le indagini appurarono che si trattava di un sofisticato arsenale destinato a un gruppo di ex militari e paramilitari venezuelani e colombiani che si stavano addestrando in campi situati in territorio colombiano.
Il 26 marzo, il summenzionato Clíver Alcalá, dalla sua residenza nella città di Barranquilla, in Colombia, ha rilasciato una dichiarazione a un organo di stampa della Colombia in cui ha confermato la sua partecipazione agli eventi segnalati, confessando di essere il capo militare dell’operazione e rivelando che le armi erano state acquistate per ordine del sig. Juan Guaidó, deputato nazionale, sedicente presidente provvisorio del Venezuela e funge da emissario di Washington nel paese. Alcalá ha anche confermato che le armi erano destinate a un’operazione militare per assassinare autorevoli esponenti dello stato e del governo venezuelani e promuovere un colpo di stato in Venezuela.
Alcalá ha chiarito che le armi erano state acquistate in base a un contratto, firmato da lui stesso,dal sig. Juan Guaidó, da consulenti statunitensi e dal sig. Juan José Rendón, consigliere politico del presidente Iván Duque, del cui adempimento erano a conoscenza le autorità governative colombiane.
Di fronte a questa confessione, la strana risposta del governo degli Stati Uniti è stata la pubblicazione delle accuse menzionate all’inizio di questa lettera, con la stravagante inclusione del nome del signor Alcalá, come se facesse parte delle autorità venezuelane e non fosse un mercenario assoldato dagli Stati Uniti per compiere un’operazione terroristica contro il governo venezuelano.
A dimostrazione di questa affermazione, non ho bisogno di ulteriori prove che menzionare la presunta cattura del signor Alcalá da parte delle forze di sicurezza colombiane e la sua immediata consegna alle autorità della DEA degli Stati Uniti, con una curiosa sequenza, in cui il prigioniero, senza manette, stringeva la mano dei suoi carcerieri, proprio di fronte alle scale dell’aereo che lo avrebbe portato negli gli Stati Uniti con uno speciale volo VIP, il che dimostra che, in realtà, tutta questa messinscena non è altro che il salvataggio di qualcuno che considerano una proprietà degli Stati Uniti.
Va sottolineato che l’operazione armata fallita era stata originariamente progettata per essere eseguita alla fine di questo mese, mentre tutto il Venezuela sta combattendo la pandemia di COVID-19. In realtà, è proprio questa la battaglia principale che oggi riguarda l’umanità, una battaglia che la nostra nazione sta conducendo con successo, essendo riuscita a fermare la curva di contagio, rafforzando le disposizioni sanitarie e mantenendo la popolazione in una quarantena di massa, con un basso numero di casi positivi e di morti.
Per tutti questi motivi, il governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela mette in guardia i nostri fratelli e sorelle delle organizzazioni politiche e dei movimenti sociali in tutto il mondo circa i passi incoscienti e criminali adottati dall’amministrazione di Donald Trump che, nonostante la spaventosa accelerazione della crescita di COVID-19 che colpisce il popolo americano, sembra determinato ad approfondire la sua politica di aggressione contro gli stati sovrani nella regione, in particolare contro il popolo venezuelano.
Durante la pandemia, il governo degli Stati Uniti, invece di concentrarsi sulle politiche di cooperazione globale in materia di salute e prevenzione, ha aumentato le misure unilaterali coercitive, ha respinto le richieste della comunità internazionale di revocare o rendere flessibili le sanzioni illegali che impediscono al Venezuela di accedere a medicinali, attrezzature mediche e cibo, vietando, allo stesso tempo, i voli umanitari dagli Stati Uniti al Venezuela per rimpatriare centinaia di venezuelani intrappolati nella crisi economica e sanitaria nel paese settentrionale.
Denunciando questi gravi fatti, il Venezuela riafferma la sua ferma volontà di mantenere un rapporto di rispetto e cooperazione con tutte le nazioni, specialmente in questa circostanza senza precedenti di pandemia da COVID-19, che costringe i governi responsabili a lavorare insieme e mettere da parte le loro differenze.
In circostanze così gravi, chiedo il vostro prezioso supporto di fronte a questa arbitraria persecuzione fuori dal comune, portata avanti attraverso una nuova versione del rancido maccartismo scatenato dopo la seconda guerra mondiale. Allora, bollavano volutamente i loro avversari come comunisti per perseguitarli, oggi lo fanno con le stravaganti categorie di terroristi o trafficanti di droga, senza averne alcuna prova.
Condannare e neutralizzare oggi questi attacchi ingiustificabili contro il Venezuela sarà molto utile per impedire a Washington di lanciare domani campagne simili contro altri popoli e governi del mondo. Dobbiamo tutti aderire ai principi della Carta delle Nazioni Unite, per evitare che un unilateralismo eccessivo porti al caos internazionale.
Fratelli e sorelle del mondo, potete essere assolutamente certi che il Venezuela sarà inflessibile nella sua lotta per la pace e che, in ogni caso, vincerà. Nessuna aggressione imperialista, per quanto feroce possa essere, ci distoglierà dal percorso sovrano e indipendente che abbiamo forgiato per 200 anni, né ci allontanerà dal sacro obbligo di preservare la vita e la salute del nostro popolo di fronte al spaventosa pandemia globale di COVID-19.
Colgo l’occasione per esprimere la mia solidarietà e quella del popolo venezuelano a tutti i popoli che oggi pure subiscono gravi conseguenze per gli effetti della pandemia. Se dobbiamo trarre una lezione da tutta questa difficile esperienza, è precisamente che solo insieme possiamo andare avanti. I modelli politici ed economici che propugnano l’egoismo e l’individualismo hanno dimostrato il loro totale fallimento nell’affrontare questa situazione. Avanziamo fermamente verso un nuovo mondo con giustizia e uguaglianza sociale, in cui la felicità e la pienezza dell’essere umano siano al centro delle nostre azioni..
Apprezzo la solidarietà che avete sempre dimostrato nei confronti del mio Paese e del mio popolo, denunciando il blocco criminale a cui siamo sottoposti, noi e molte altre nazioni. Colgo l’occasione per ribadire il mio rispetto e affetto e per invitarvi a continuare uniti, per seminare un futuro di speranza e dignità.