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Home›VPI - Articoli›Sull’aumento degli atti e degli omicidi islamofobi in Francia

Sull’aumento degli atti e degli omicidi islamofobi in Francia

Di Redazione
25/05/2025
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Dal Partito Comunista Rivoluzionario di Francia (PCRF)
7 maggio 2025
Link all’originale

 

Nella mattina di venerdì 25 aprile 2025, Aboubakar Cissé è stato assassinato nella moschea di Khadidja (La Grand-Combe, Gard) da un uomo che ha rivendicato esplicitamente questo atto di estrema violenza come un atto islamofobo. Due mesi prima, nella notte tra il 25 e il 26 febbraio, la moschea di Jargeau (Loiret) era stata incendiata, venendo completamente distrutta, e l’atto criminale “a sfondo religioso” è stato confermato dalla giustizia. Tra gennaio e marzo 2025 sono stati ufficialmente registrati 79 atti antimusulmani, pari al 72% in più rispetto allo stesso periodo del 2024.

Mentre il governo Bayrou (parte dell’apparato dello Stato borghese francese) protegge le violenze commesse negli istituti scolastici privati cattolici con finanziamento pubblico, questo governo tenta di dissimulare, attenuare, sminuire questi crimini e il loro carattere razzista. Tutto l’apparato dello Stato borghese e le sue diverse stratificazioni hanno lo stesso ruolo: la stampa borghese, come il procuratore della Repubblica di Alès, che inizialmente ha presentato il crimine de La Grand-Combe come un semplice fatto di cronaca tra due fedeli musulmani. Questo atto non è frutto del caso: è la conseguenza dell’ascesa del razzismo nella sua forma particolare francese che è l’islamofobia di Stato in Francia. A guidarla è in prima linea Bruno Retailleau che, fin dalla sua investitura al Ministero dell’Interno, ha presentato le musulmane e i musulmani come minacce contro lo Stato francese, ed ha espresso il suo sostegno a organizzazioni fasciste apertamente islamofobe come Némésis[1].

L’apparato dello Stato non ha un colore politico ma riflette una classe sociale, come ci ricorda la sindaca PCF di La Grand-Combe[2], la quale non solo era assente alla marcia silenziosa che ha avuto luogo domenica 27 aprile, ma ha anche tentato di vietare ai consiglieri municipali di parteciparvi. Il colore politico autoproclamato di un partito, fosse anche comunista, non ha molta importanza per noi del PCRF. Ciò che ci interessa è cercare quale interesse di classe sia difeso da questo partito. Da decenni il PCF si mostra come totalmente socialdemocratizzato e integrato all’apparato di dittatura del capitale in Francia, e lavora, consapevolmente o meno, per la borghesia.

I due pesi e due misure organizzati dall’apparato statale francese e dai suoi sostenitori portano alla diffusione di questo razzismo in alcune fasce della popolazione in Francia; esso esprime il carattere di classe di questo Stato e dei partiti che lo sostengono. Questo carattere di classe si comprende in più punti:

  1. Le leggi dello Stato borghese non sono leggi scolpite nella pietra, ma segnano il rapporto di forza all’interno delle lotte di classe. Noi, in quanto comunisti, dobbiamo considerare tutte le decisioni legali in questo modo. Prendiamo l’esempio degli istituti privati sovvenzionati dallo Stato, misura contro la laicità che denunciamo come tale: si vede che questa legge non si applica allo stesso modo a seconda che l’istituto sia al servizio della Chiesa Cattolica o legato alla religione musulmana; ad esempio, l’istituto scolastico Betharam e il liceo Stanislas continuano a ricevere sovvenzioni pubbliche nonostante le gravi accuse contro di loro; mentre l’istituto scolastico Averroès è sottoposto a costanti procedimenti giudiziari per le sue sovvenzioni[1].
  2. Lo Stato organizza il razzismo e le sue forme in Francia sostenendo organizzazioni fascisteggianti. È la sua polizia che protegge queste organizzazioni contro le organizzazioni di massa e delle classi popolari durante le loro mobilitazioni. Si pensi al corteo di Némésis, che l’8 marzo 2025 a Parigi è stato protetto dalla polizia.
  3. Lo Stato organizza questo razzismo per il massimo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori, cercando di spezzare la solidarietà di classe, permettendo così al padronato e alla borghesia di sfruttare ulteriormente le masse di immigrati in Francia. Questo razzismo di Stato, infuso e organizzato nelle masse popolari della Francia, permette in ultima analisi alla borghesia monopolistica di sfruttare largamente la parte numericamente maggioritaria del proletariato in Francia.
  4. Questi crimini razzisti sono parte integrante della fascistizzazione dell’apparato statale e della borghesia francese. Infatti, lo Stato permette a organizzazioni dal razzismo dichiarato di condurre le loro campagne ignobili in tutte le città di Francia, senza essere minimamente ostacolate, poiché lo Stato consente loro di integrarsi pienamente nel panorama politico francese. Questa fascistizzazione si esercita attraverso una repressione continua e globale, da parte della borghesia, contro le masse popolari. La scelta del fascismo, da parte sua, è la scelta, compiuta dal capitale, della repressione terroristica aperta contro tutte le forme di lotta delle masse popolari e di contestazione delle forze progressiste, di fronte al pericolo che rappresenta per i nostri nemici di classe il socialismo-comunismo.

Il Partito Comunista Rivoluzionario di Francia e l’Unione della Gioventù Comunista esprimono tutto il loro sostegno di classe alle famiglie e agli amici in lutto o feriti da questi crimini, che in definitiva sono a beneficio del capitale.

Di fronte alla fascistizzazione dello Stato borghese, di fronte ai crimini, agli assassinii e alle aggressioni razziste in Francia, dobbiamo unire le nostre lotte contro il nostro nemico: il capitalismo, la sua classe e il suo Stato. Solo un ampio fronte popolare sotto direzione comunista potrà avere la meglio sulla bestia immonda, come hanno dimostrato tutti i Partiti comunisti fedeli al leninismo e ai proletari di tutto il mondo, dall’Armata Rossa liberatrice ai FTP-MOI in Francia.

Dietro il fascismo si nasconde il capitale!

La lotta antifascista è internazionale!

Accusiamo il capitalismo e costruiamo il Partito della lotta che liquiderà una volta per tutte questo vecchio mondo: il PCRF!

 

Note

[1]: Némésis è un collettivo francese nato nel 2019 che si definisce “femminista identitario”. Il gruppo è noto per le sue posizioni contro l’immigrazione, l’islam politico e il “wokismo”, sostenendo che questi fenomeni minacciano i diritti delle donne in Francia. Ha attirato l’attenzione per azioni dimostrative provocatorie e per il suo stile ispirato ai movimenti femministi radicali, ma con un orientamento nazionalista e conservatore. [NdT]

[2]: Si tratta di Laurence Baldit, attuale sindaca di La Grand-Combe, comune situato nel dipartimento del Gard. Appartenente al Partito Comunista Francese (PCF), ha assunto la carica nel febbraio 2023. [NdT]

[3]: Si fa qui riferimento, nell’ordine, a tre istituti privati:

  • L’istituto scolastico Betharam è un complesso scolastico privato cattolico, gestito da una congregazione religiosa. È coinvolto in uno scandalo per violenze fisiche, psicologiche e abusi sessuali su minori tra gli anni ’50 e il 2013;
  • Il liceo Stanislas è un prestigioso liceo privato cattolico di Parigi, uno dei più antichi e rinomati della capitale, spesso associato all’élite francese. Ha ricevuto accuse di trattamenti omofobi, sessisti e violenti su studenti, con un ex responsabile condannato, e ricevuto denunce anche per manipolazione di rapporti ispettivi;
  • L’istituto scolastico Averroès è un istituto privato musulmano a Lilla, spesso al centro di polemiche e di controlli giudiziari riguardanti l’uso delle sovvenzioni pubbliche e l’orientamento ideologico dell’insegnamento. [NdT]
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