L'Ordine Nuovo

Menu superiore

Menu principale

  • Rassegna operaia
  • Capitale/lavoro
  • Classe e partito
  • Internazionale
    • Notizie dal mondo
    • Imperialismo
    • Vita politica internazionale
  • Politica
  • Terza pagina
    • Film e TV
    • Libri
    • Musica
    • Pillole di storia
    • Storia di classe
    • Manifesti
  • Tribuna
  • Speciali
    • Centenario PCdI
    • Lenin 150
    • Rivista Comunista Internazionale

logo

L'Ordine Nuovo

  • Rassegna operaia
  • Capitale/lavoro
  • Classe e partito
  • Internazionale
    • Notizie dal mondo
    • Imperialismo
    • Vita politica internazionale
  • Politica
  • Terza pagina
    • Film e TV
    • Libri
    • Musica
    • Pillole di storia
    • Storia di classe
    • Manifesti
  • Tribuna
  • Speciali
    • Centenario PCdI
    • Lenin 150
    • Rivista Comunista Internazionale
  • A 80 anni da Hiroshima e Nagasaki: una riflessione sul rischio atomico

  • Vita politica internazionale – Trentanovesimo numero

  • Sulla 21ª Assemblea Generale della WFDY

  • Sulle cacce reazionarie a Torre Pacheco

  • Accordo del luglio 2025 in Kanaky: tappa verso l’autodeterminazione o ennesima trappola?

  • Trasformare la questione curda in una pace del capitale e nell’ostilità verso l’ideale della Repubblica!

  • America First, i lavoratori per ultimi – L’impatto economico di sei mesi di Trump

  • Economia di guerra e Intelligenza Artificiale

  • Il premio a Salvini e il carattere di agente sionista della Lega

  • La falsa opposizione alla guerra

VPI - Articoli
Home›VPI - Articoli›Sulle cacce reazionarie a Torre Pacheco

Sulle cacce reazionarie a Torre Pacheco

Di Redazione
03/08/2025
148
0
Condividi:

Risoluzione dell’Ufficio Politico del Partito Comunista dei Lavoratori di Spagna (PCTE)
15 luglio 2025
Link all’originale

 

Il Partito Comunista dei Lavoratori di Spagna (PCTE) condanna con assoluta fermezza i gravissimi attacchi perpetrati contro la popolazione migrante o di origine migrante nella località murciana di Torre Pacheco[1]. Tali fatti non sono isolati: si inseriscono in una pericolosa escalation reazionaria nel nostro Paese.

Il PCTE denuncia che si sta installando e normalizzando nel dibattito pubblico e nel senso comune una narrazione che associa deliberatamente migrazione e delinquenza, nonostante tale associazione sia priva di qualsiasi fondamento statistico rigoroso. Questa campagna d’odio, basata su menzogne e manipolazioni, ha un obiettivo politico molto chiaro: spostare l’asse del conflitto sociale sull’origine nazionale o etnica, secondo concezioni scioviniste e xenofobe. E produce un risultato politico altrettanto chiaro: la divisione all’interno della classe operaia e la costruzione di false comunità d’interesse che, in ultima analisi, giovano ai veri responsabili della nostra insicurezza, miseria e sfruttamento: la classe capitalista e le istituzioni al suo servizio.

Il PCTE insiste sul fatto che una deplorevole aggressione individuale non può mai servire da pretesto per giustificare vere e proprie cacce all’uomo, incoraggiate e condotte da elementi fascisti e neonazisti, ma nemmeno per generalizzare, essenzializzare e quindi stigmatizzare un intero settore sociale. Ogni esitazione, ogni concessione al discorso xenofobo, anche solo sul piano teorico, rappresenta una vittoria in più per la reazione.

Questa violenza contrasta con il silenzio che gli stessi gruppi che oggi incitano e promuovono i pogrom hanno mantenuto, per esempio, di fronte alle molteplici condanne a carico di imprenditori della regione — compresi alcuni di Torre Pacheco — per aver sfruttato lavoratori migranti in condizioni disumane. Questo esempio serva a illustrare alla classe operaia del nostro Paese che non abbiamo a che fare con dei “giustizieri”, ma con fascisti che selezionano accuratamente i casi e i momenti per alimentare pregiudizi e paure nella popolazione.

Questa criminalizzazione della popolazione migrante, inoltre, ignora deliberatamente i fattori socioeconomici reali che sì influenzano i tassi di criminalità, come la povertà e l’esclusione sociale. Si indica come capro espiatorio chi fugge dalla guerra, dalla fame o dalla distruzione ambientale — causate dalle stesse potenze imperialiste come la Spagna — per i problemi generati dal sistema capitalista stesso. Questo silenzio sull’origine strutturale dei problemi tanto dei lavoratori autoctoni quanto di quelli stranieri, accompagnato da una narrazione che propone un’unità d’interessi nazionalista ed etnicista, tanto escludente quanto suprematista, risulta particolarmente funzionale agli interessi del capitale in pieno periodo prebellico.

Questa offensiva ideologica e politica non è casuale e non può essere separata dal suo contesto. La crescente competizione interimperialista per il controllo delle risorse e delle rotte commerciali provoca guerre e spostamenti di popolazione su larga scala. Le risposte dei governi capitalisti portano con sé ondate di sciovinismo e xenofobia che si stanno radicando nella società.

Allo stesso modo, i deplorevoli fatti di Torre Pacheco evidenziano due gravissime realtà:

  1. La responsabilità condivisa di tutte le forze della reazione. Mentre partiti come Vox fomentano l’odio dalle istituzioni, nelle strade sono i gruppi squadristi reazionari a dare corpo a quella violenza.
  1. La passività e la connivenza delle forze dell’ordine. Di fronte alla brutale repressione subita da sindacalisti o lavoratori in sciopero (come i metalmeccanici a Cadice o le Sei della Suiza[2]), gli aggressori fascisti hanno agito a Torre Pacheco con totale impunità, perfino dopo appelli pubblici sui social.

Il PCTE afferma che dividere la classe operaia giova solo al capitale. Solo attraverso l’unità di tutti i lavoratori — migranti e autoctoni — sarà possibile affrontare lo sfruttamento e la miseria imposti dal capitalismo, che ci uniscono in un vero vincolo d’interesse comune. La lotta deve avere un carattere chiaramente classista, con un obiettivo condiviso: abbattere questo sistema ingiusto e costruirne uno nuovo al servizio della maggioranza sociale.

Il PCTE fa appello alla classe operaia e al popolo a respingere il discorso reazionario e a promuovere l’unità e la solidarietà tra lavoratori di tutte le origini. Solo un’organizzazione comune dell’intera classe operaia potrà generare una nuova cultura di solidarietà e internazionalismo che releghi nella spazzatura della storia le false divisioni della società capitalista. Questa organizzazione dovrà inoltre moltiplicare con urgenza le proprie capacità operative e combattive per affrontare con determinazione eventuali futuri episodi come quelli di Torre Pacheco.

Spalla a spalla.

Classe contro classe.

 

Note

[1] Nota del traduttore: per la cronaca della vicenda, si veda qui e qui.

[2] Nota del traduttore: si veda Vita Politica Internazionale, 38° numero, in particolare questo articolo.

Articolo precedente

Il premio a Salvini e il carattere ...

Articolo successivo

Vita politica internazionale – Trentanovesimo numero

0
Condiviso
  • 0
  • +
  • 0
  • 0
  • 0
  • 0

Redazione

Articoli correlati Altri articoli dell'autore

  • Non ci inginocchiamo di fronte al Governo
    VPI - Articoli

    Non ci inginocchiamo di fronte al Governo

    13/04/2025
    Di Redazione
  • Le elezioni in Venezuela, democrazia simulata, una valanga di irregolarità
    VPI - Articoli

    Le elezioni in Venezuela, democrazia simulata, una valanga di irregolarità

    08/06/2025
    Di Redazione
  • Socialdemocrazia: il volto amico del tradimento della classe operaia
    VPI - Articoli

    La socialdemocrazia: il volto amabile del tradimento alla classe operaia

    20/07/2025
    Di Redazione
  • T-MEC e socialdemocrazia
    VPI - Articoli

    T-MEC e socialdemocrazia

    30/03/2025
    Di Redazione
  • Nota analitica sulle proteste in Serbia
    VPI - Articoli

    Nota analitica sulle proteste in Serbia

    25/05/2025
    Di Redazione
  • "Il giorno dopo" nella Striscia di Gaza è già arrivato: uccisioni, privatizzazione degli aiuti, fame per la popolazione e pulizia etnica
    VPI - Articoli

    “Il giorno dopo” nella Striscia di Gaza è già arrivato: uccisioni, privatizzazione degli aiuti, fame per la popolazione e pulizia ...

    08/06/2025
    Di Redazione

Ti potrebbe interessare

  • Incrocio Intercity 559 e 562 a Locri
    Capitale/lavoro

    L’inefficienza dei trasporti in Calabria tra necessità di centralizzazione e spezzatino servito ai privati

  • Musica

    Musica popolare e militanza di classe: intervista a Giulia Anania

  • L’“orrore” dello sfruttamento dei lavoratori: 1485 kHz (Se otto ore)
    Film e TV

    L’“orrore” dello sfruttamento dei lavoratori: 1485 kHz (Se otto ore)

Leggi anche…

Nessun articolo.

seguici:

  Facebook  Instagram  Twitter

contattaci:

  Contattaci
Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Italia. Possono dunque esserne ripresi altrove i contenuti: basta citarne la fonte. "L'Ordine Nuovo" è un sito web di informazione indipendente e non rappresenta una testata giornalistica ai sensi della legge 62/2001. Qualora le notizie o le immagini pubblicate violassero eventuali diritti d’autore, basta che ci scriviate e saranno immediatamente rimosse.