Dal Segretariato del Consiglio Mondiale della Pace (WPC)
13 ottobre 2025
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Il Consiglio Mondiale della Pace esprime la propria profonda preoccupazione e opposizione di fronte ai recenti sviluppi legati al cosiddetto “Piano di pace statunitense” per la Palestina, supervisionato e imposto dall’amministrazione degli Stati Uniti, che rappresenta una chiara continuazione del cosiddetto “piano del secolo” degli USA. Questo “nuovo” piano trasforma di fatto la Striscia di Gaza palestinese in un protettorato statunitense, lasciando intatta l’occupazione israeliana della Palestina — in particolare su oltre il 50% del territorio della stessa Striscia di Gaza. Gli Stati Uniti non hanno alcuna autorità morale né legale per mediare un “accordo di pace”, quando è evidente che la guerra genocida condotta da Israele contro il popolo palestinese per più di due anni è stata resa possibile soltanto dal pieno sostegno e dall’appoggio degli Stati Uniti, nonché dalla complicità dell’Unione Europea e di altri alleati nel mondo.
I media internazionali controllati dalle potenze imperialiste, che esultano per la presunta fine della guerra, tacciono di fronte ai 69.000 palestinesi uccisi — di cui 19.000 bambini — e alla completa distruzione della Striscia di Gaza e delle sue infrastrutture, abitazioni, ospedali, scuole, ecc. L’inaudita e disumana sofferenza del popolo palestinese continua, così come il rifiuto di riconoscerne il diritto inalienabile all’autodeterminazione e alla costituzione di uno Stato indipendente e vitale. Nel frattempo, l’esercito d’occupazione israeliano continua quotidianamente ad attaccare città e villaggi anche nella Cisgiordania occupata, dove ha installato oltre 1.200 cancelli di ferro che circondano e bloccano gli accessi e le uscite dai villaggi palestinesi.
Questo piano statunitense non mira alla pace: si inserisce invece nei progetti imperialisti per il cosiddetto “Nuovo Medio Oriente”, lasciando impuniti Israele e il suo governo — responsabili di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità — per il genocidio ampiamente documentato a livello internazionale. Il piano statunitense non menziona affatto le colonie israeliane illegali in Cisgiordania e a Gerusalemme Est, né fa riferimento al rilascio dei prigionieri politici palestinesi dalle carceri israeliane o al diritto al ritorno dei profughi palestinesi alle proprie case, come stabilito dalla Risoluzione 194 delle Nazioni Unite.
Questi due anni di guerra israeliana di pulizia etnica sono stati condotti sotto il motto: “un popolo senza patria e una patria senza popolo”. L’ipocrisia e il cinismo degli Stati Uniti, dell’Unione Europea e dei regimi reazionari del Golfo riguardo alla “crisi umanitaria” sono stati e restano assoluti. Il cosiddetto diritto all’autodifesa di Israele è falso e privo di fondamento di fronte ai massacri di decine di migliaia di civili palestinesi.
Il Consiglio Mondiale della Pace esprime la sua piena e sincera solidarietà al popolo palestinese, da oltre 77 anni sotto occupazione israeliana, e sostiene con forza la richiesta di istituire e riconoscere uno Stato indipendente di Palestina entro i confini precedenti al 4 giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale. È ormai tempo che la Palestina venga ammessa come Stato membro a pieno titolo delle Nazioni Unite.








