L'Ordine Nuovo

Menu superiore

Menu principale

  • Rassegna operaia
  • Capitale/lavoro
  • Classe e partito
  • Internazionale
    • Notizie dal mondo
    • Vita politica internazionale
  • Politica
  • Terza pagina
    • Storia di classe
    • Film e TV
    • Musica
    • Libri
    • Pillole di storia
    • Manifesti
  • Tribuna
  • Speciali
    • Lenin 150
    • Centenario PCdI

logo

L'Ordine Nuovo

  • Rassegna operaia
  • Capitale/lavoro
  • Classe e partito
  • Internazionale
    • Notizie dal mondo
    • Vita politica internazionale
  • Politica
  • Terza pagina
    • Storia di classe
    • Film e TV
    • Musica
    • Libri
    • Pillole di storia
    • Manifesti
  • Tribuna
  • Speciali
    • Lenin 150
    • Centenario PCdI
Capitale/lavoro
Home›Capitale/lavoro›Lo Stato, il Governo e il parassita

Lo Stato, il Governo e il parassita

Di Redazione
02/08/2020
1629
0
Condividi:
Abbiamo più volte evidenziato sulle nostre pagine come il capitale italiano, la classe imprenditoriale che lo rappresenta, abbia sfruttato l’emergenza COVID-19, per ottenere vantaggi attraverso agevolazioni governative e/o sgravi fiscali.

Abbiamo più volte evidenziato sulle nostre pagine come il capitale italiano, la classe imprenditoriale che lo rappresenta, abbia sfruttato l’emergenza COVID-19, per ottenere vantaggi attraverso agevolazioni governative e/o sgravi fiscali. Favorendo invece la socializzazione delle perdite, ed innestando anche il meccanismo che contribuisce all’abbassamento dei salari, o peggio ancora alla perdita di reddito per i lavoratori.

A conferma di ciò è sufficiente rilevare dei dati, provenienti da fonti governative, fonti non certo espressione delle istanze della classe lavoratrice.

Nel corso di un’audizione parlamentare tenutasi il 28 luglio u.s. il prof. Giuseppe Pisauro, presidente dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, e già professore ordinario di Scienza delle Finanze all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, ha illustrato le conclusioni dell’UPB, rivenienti dall’incrocio dei dati monitorati dall’INPS, con quelli relativi alla fatturazione elettronica estratti dall’Agenzia delle Entrate.

Vengono confrontati elementi relativi al 1° semestre 2020 rispetto ad analogo periodo dell’anno 2019.

Ne emerge il seguente dato: solo un terzo della CIG, CIG in deroga e fondi della solidarietà bilaterali è stato utilizzato da imprese con una perdita di fatturato del 40% o superiore.

Ma il dato più impressionante è che un quarto delle ore CIG è stato tirato da imprese che non hanno subito alcuna riduzione di fatturato. Ne deriva una conclusione: le imprese hanno usufruito di agevolazioni, garantendosi un profitto ulteriore e parassitario, risparmiando sul costo del lavoro e speculando sull’emergenza COVID-19; i lavoratori hanno subito la riduzione del 27% del loro stipendio, parte che non verrà mai loro restituita, il resto lo paghiamo noi.

Inoltre, la stabilità di fatturato di queste aziende suggerisce che i lavoratori hanno continuato a prestare la loro attività lavorativa da remoto (smart-working) o in presenza. E questo sarebbe una beffa ulteriore.

Altro dato che emerge dalla lettura del testo di sintesi dell’audizione parlamentare è che nel trimestre marzo-maggio le integrazioni sono state utilizzate per poco più di 1,1 miliardi di ore, crescendo drasticamente tra aprile e maggio con un picco di 590 milioni ad aprile e un forte rallentamento nei mesi successivi.

I lavoratori che alla data del 5 luglio hanno percepito almeno una integrazione salariale COVID-19 (inclusi quelli che avrebbero potuto riceverle anche in assenza della normativa introdotta dai decreti anti crisi) sono pari a 5,5 milioni. Interessante il dato che emerge sulla tipologia di aziende interessate all’utilizzo della CIG, e che non avrebbero subito cali di fatturato: un 20% si concentra nel settore della manifattura, un 30% nel settore dei servizi.

Secondo l’indagine studio “Le imprese, i Lavoratori in cassa integrazione COVID nei mesi di marzo e aprile”, condotta dalla Direzione Centrale Studi e Ricerche dell’INPS n collaborazione con Bankitalia, si è verificato che ogni impresa che ha usufruito della CIG ha risparmiato euro 1.100 per dipendente. Per le piccole imprese l’importo medio risparmiato a bimestre, grazie alla riduzione dell’orario di lavoro è stata di Euro 3.900.

Ogni lavoratore in media ha visto ridurre le ore di lavoro mensile di 156 ore, pari al 90% dell’orario mensile. (173 ore tra marzo e aprile). Questo nelle aziende che operano nei settori definiti “non essenziali”.

Nel prossimo decreto governativo, che verrà emanato ad agosto, è prevista una stretta sui criteri di erogazione della CIG, per ulteriori 18 settimane. Per accedere alla cassa CIG (che continuerà a essere pagata dallo Stato) le imprese dovranno avere un calo di fatturato che sia uguale o superiore al 20% nel 1° semestre dell’anno. L’alternativa è una decontribuzione del 100%, per quattro mesi. Che significa che le aziende non dovranno versare contributi all’INPS.

Questa misura non dovrebbe avere carattere retroattivo, mentre la perdita di stipendio degli operai in CIG, di cui sopra ho fatto cenno, non verrà mai restituita.

Da un governo asservito alle condizioni dettate da Confindustria non potevamo aspettarci altro.

Il panorama del mondo del lavoro non promette nulla di buono per la classe lavoratrice, che dovrà pagare ancora una volta i regali che questo, come gli altri governi che l’hanno preceduto, ha elargito alla classe imprenditoriale, vero parassita sociale.

 

Daniela Giannini

Tagcassa integrazioneimpreseINPSlavoro
Articolo precedente

Bologna, 2 agosto 1980 – la verità ...

Articolo successivo

La crisi che arriva, tra storytelling e ...

81
Condiviso
  • 81
  • +
  • 0
  • 0
  • 0
  • 0

Redazione

Articoli correlati Altri articoli dell'autore

  • Karl Marx
    Capitale/lavoro

    Keynesismo e Marxismo a confronto su disoccupazione e crisi

    29/12/2020
    Di Domenico Moro
  • scheda madre
    Rassegna operaia

    Continuare a produrre o perdere gli appalti: il caso della ST raccontato da un lavoratore

    10/04/2020
    Di Graziano Gullotta
  • manifestazione sgb
    Rassegna operaia

    Intervista a Massimo Betti di SGB: Il sindacalismo conflittuale e il Fronte unico di Classe

    27/09/2020
    Di Redazione
  • Aula scolastica
    Capitale/lavoro

    La scuola e i bisogni dell’economia: i limiti dell’istruzione piegata alle imprese (1/2)

    22/05/2020
    Di Redazione
  • Sciopero_26_marzo_2021_1
    Rassegna operaia

    Unire le lotte, il 26 marzo riders e logistica hanno incrociato le braccia

    30/03/2021
    Di Redazione
  • conflitto di classe
    Capitale/lavoro

    Il ruolo dello Stato nel conflitto di classe

    29/10/2020
    Di Redazione

Ti potrebbe interessare

  • vaccino concorrenza imprese farmaceutiche
    Notizie dal mondo

    Il vaccino chi salverà? – Parte II: Il vaccino nella concorrenza imperialista

  • Costituzione Federazione Russa
    Notizie dal mondo

    La Costituzione russa e la “mina” di Lenin

  • CopertinaNessuna categoriaNotizie dal mondo

    Sulla cosiddetta “Piattaforma Mondiale Antimperialista” e la sua posizione dannosa e fuorviante

Leggi anche…

Nessun articolo.

seguici:

  Facebook  Instagram  Twitter

Archivio

contattaci:

  Contattaci
Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Italia. Possono dunque esserne ripresi altrove i contenuti: basta citarne la fonte. "L'Ordine Nuovo" è un sito web di informazione indipendente e non rappresenta una testata giornalistica ai sensi della legge 62/2001. Qualora le notizie o le immagini pubblicate violassero eventuali diritti d’autore, basta che ci scriviate e saranno immediatamente rimosse.