Il nuovo numero della rassegna stampa internazionale realizzata in collaborazione col Centro di Cultura e Documentazione Popolare (resistenze.org), torna anche in questo numero sulla guerra dei 12 giorni tra Israele e Iran, con l’analisi del Partito Tudeh dell’Iran che lega indissolubilmente la lotta per la pace e contro l’imperialismo con quella contro il regime reazionario.
La persecuzione degli immigrati negli Stati Uniti e il relativo business della carcerazione privata sono oggetto dell’analisi del Partito Comunista del Messico, che denuncia le condizioni inumane di questi lager extra-giudiziari.
L’espansione a est della NATO e i piani di guerra dell’Europa contro la Russia è oggetto della più ampia analisi del Partito Comunista Operaio della Finlandia, dove si analizza la svolta militarista e reazionaria del governo.
Proseguendo, ospitiamo due contributi sul tema delle illusioni socialdemocratiche. Il primo a cura del Partito Comunista dei Lavoratori di Spagna si focalizza sul “boom economico” spagnolo, tutto a favore dei padroni, mentre il secondo a cura della Piattaforma Comunista dei Lavoratori USA si concentra sulle illusioni relative alle figure giovani e “socialiste” che emergono negli USA come quella di Mamdani.
In chiusura, ospitiamo l’approfondimento teorico del Partito Comunista Brasiliano Rivoluzionario sul legame tra marxismo e questione ambientale. Buona lettura.
- Partito Tudeh dell’Iran: Guerra devastante, lotta contro l’imperialismo e interessi nazionali
Apriamo questo numero col contributo dei comunisti iraniani che denunciano l’attacco israeliano del 13 giugno 2025 come una pericolosa escalation bellica sostenuta dall’imperialismo statunitense e dai suoi alleati. Il regime di Netanyahu, con l’appoggio occidentale, continua impunemente i suoi crimini contro Iran e Palestina, minando il diritto internazionale. Allo stesso tempo, la Repubblica Islamica sfrutta il conflitto per rafforzare la propria dittatura, reprimendo il dissenso interno. Il Partito Tudeh rivendica il diritto del popolo iraniano a decidere autonomamente il proprio futuro: “la lotta per la pace e per impedire l’annientamento del Paese è inseparabile dalla lotta contro la dittatura e il regime reazionario al potere”.
- Partito Comunista del Messico (PCM): L’ICE non deporta, produce dividendi: l’industria dell’internamento degli immigrati
Torniamo anche in questo numero della nostra rassegna stampa sul tema dell’accanimento contro gli immigrati negli USA, con l’articolo dei compagni messicani che denuncia il sistema repressivo e profittevole costruito attorno alla macchina delle deportazioni negli Stati Uniti. L’amministrazione punta a un milione di espulsioni entro l’anno, arricchendo le corporazioni carcerarie private come GEO Group e CoreCivic, che traggono guadagno dai centri di detenzione per immigrati, dove regnano abusi, lavori forzati e condizioni disumane. Il modello si estende all’America Latina, con prigioni come il CECOT in El Salvador esportate in Ecuador e Costa Rica. Il sistema tratta questi immigrati come merci e i lavoratori come bestiame: solo la lotta della classe operaia può opporsi a questa barbarie legalizzata.
- Partito Comunista Operaio – per la Pace e il Socialismo (KTP, Finlandia): Dichiarazione sulla situazione della politica interna ed estera della Finlandia
Ospitiamo in questo numero della rassegna stampa la panoramica a cura del KTP sulla situazione in Finlandia: si denuncia la deriva militarista e reazionaria del governo Orpo-Purra, con l’aumento vertiginoso delle spese militari, la subordinazione alla NATO e la distruzione del welfare pubblico. L’abbandono della storica neutralità finlandese ha preso forma con l’allineamento con le politiche imperialiste dell’UE e degli USA, responsabili della crisi sociale, dell’impoverimento della classe operaia e della rottura con la Russia. Il KTP esige il riconoscimento della Palestina, la fine dei rapporti con Israele, lo stop agli aiuti all’Ucraina e l’uscita dalle alleanze imperialiste. Solo il rovesciamento del capitalismo può riportare la Finlandia su un cammino di pace e giustizia.
- Partito Comunista dei Lavoratori di Spagna (PCTE): La Spagna è la “locomotiva” d’Europa, ma ancora non te ne sei reso conto
Mentre i media borghesi tessono le lodi del “modello Spagna” e della crescita economica record nel paese iberico, e mentre dall’Italia da “sinistra” si subisce ancora la fascinazione per le socialdemocrazie, i compagni spagnoli criticano la narrazione relativa alla crescita economica, denunciandone l’inconsistenza per la classe operaia. Dietro i dati trionfalistici, con misure come il salario minimo divorate dall’inflazione, si nasconde una realtà di precarietà, salari insufficienti, inflazione e crisi abitativa. I benefici della crescita vanno ai monopoli, mentre lo Stato amministra la miseria a vantaggio del capitale. Le riforme, come la riduzione dell’orario di lavoro, risultano simboliche e subordinate alle esigenze padronali. La socialdemocrazia, lontana dal risolvere i problemi strutturali, con la sua narrazione disconnessa dalla realtà lascia spazio all’estrema destra, capace di “estrarre il malcontento e iniettarlo nella propria narrazione”. L’articolo invita la classe operaia a rompere con entrambe, organizzandosi autonomamente contro il dominio del capitale.
- Piattaforma Comunista dei Lavoratori degli Stati Uniti d’America (CWPUSA): Il momento di Mamdani e la crisi della “sinistra”
Sempre sull’argomento del ruolo della socialdemocrazia e le illusioni da essa generata, dagli USA ospitiamo questo contributo che discute della recente vittoria da parte di Mamdani delle primarie democratiche a New York, che ha suscitato entusiasmo tra i progressisti. Tuttavia, la sua vittoria è un’illusione riformista funzionale al Partito Democratico, che resta fedele agli interessi del capitale, della guerra e della repressione. Mamdani, come Sanders e Ocasio-Cortez, coopta l’energia popolare per neutralizzarla: anche se propone riforme popolari, queste restano compatibili col sistema capitalistico, e le relative illusioni impediscono lo sviluppo del movimento indipendente di classe che sarebbe in grado di strappare quelle stesse conquiste. L’unica via è la rottura netta con la socialdemocrazia e il rifiuto di ogni compromesso con il potere borghese, per costruire uno Stato dei lavoratori e rovesciare il capitalismo.
- Partito Comunista Brasiliano Rivoluzionario (PCBR): Contributi marxisti alla questione ambientale
Chiudiamo questo numero della rassegna stampa con un approfondimento teorico, a cura dei compagni del PCBR che inquadrano la lotta sulle questioni ambientali con i classici del marxismo: analisi tanto più importante oggi quando, data la popolarità dei temi legati all’ambiente presso le nuove generazioni, si affacciano nuove confusioni ideologiche e approcci borghesi alla questione. I contributi di Marx ed Engels sul rapporto tra uomo e natura analizzano entrambi l’impatto distruttivo del capitalismo sull’ecosistema, in particolare attraverso i concetti di metabolismo sociale (ricambio organico) e rottura metabolica. Marx individuò nella produzione capitalistica la causa principale del depauperamento del suolo e della crisi climatica, legando così la tutela ambientale alla lotta di classe. La borghesia, interessata esclusivamente al profitto, mercifica e sfrutta le risorse naturali, mentre la classe operaia è la più colpita dagli effetti ambientali. Engels, nei suoi scritti, criticò l’antropocentrismo e il degrado ambientale causato dall’industrializzazione. L’articolo sottolinea come i comunisti, seguendo Marx ed Engels, integrano la lotta ecologica nella loro azione politica, poiché la difesa dell’ambiente è una questione materiale e vitale per il proletariato, confermando che la lotta per il socialismo e la lotta per la salvaguardia della vita e dell’ecosistema sono inseparabili: questa inseparabilità non è la conclusione di un’ulteriore evoluzione del marxismo (“eco-socialismo”), ma affonda le sue radici nel metodo materialista-dialettico.