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Home›Capitale/lavoro›Focolaio Polignano: la differenza tra rischio zero e rischio 78

Focolaio Polignano: la differenza tra rischio zero e rischio 78

Di Redazione
09/09/2020
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polignano covid

Polignano a Mare è un paese di meno di ventimila abitanti, poco a sud di Bari. Dalle sue scogliere a strapiombo, nelle giornate limpide e chiare, si può ammirare un notevole scorcio della costa adriatica pugliese. In questo comune le bellezze della natura e quelle della storia umana si mescolano sapientemente: vi si possono esplorare grotte marine così come le sontuose vestigia dell’Impero Romano.

Oggi purtroppo questo paesino, meta turistica di molti viaggiatori, è al centro della cronaca sanitaria a causa di un esteso focolaio di Covid-19, scoperto nella SOP, un’importante azienda ortofrutticola di import-export (1). Una dipendente di questa azienda aveva mostrato i sintomi del coronavirus e, in seguito, gli esami hanno confermato i sospetti. Si è così proceduto in via cautelare a fare il tampone ai suoi colleghi. La brutta sorpresa è arrivata immediatamente: ben 78 casi positivi su 158 lavoratori. Nel frattempo è emerso un caso positivo anche negli uffici del Comune, pertanto il sindaco ha decretato la chiusura del palazzo comunale e del comando della polizia municipale, sottoponendo tutti i pubblici funzionari, fra cui egli stesso, al tampone, e raccomandando a coloro che attendono i risultati dei test a mettersi in quarantena come precauzione, mentre chiunque abbia avuto contatti è invitato a fare il tampone nell’apposito drive-in allestito dalla Protezione Civile e dalla ASL locale (2). Il sindaco afferma che “La situazione è delicata come non mai” (3). Dalla SOP infatti transitano lavoratori provenienti da tutta la regione.

polignano covid 1

Un portavoce di Confagricoltura afferma che “Siamo amareggiati per la notizia di un focolaio di Coronavirus rilevato all’interno dell’azienda ortofrutticola Sop di Polignano a Mare, ma allo stesso tempo siamo certi che l’impresa, tra le più importanti del panorama pugliese, avesse adottato, già da diverso tempo, tutti i protocolli di sicurezza previsti dalla normativa nazionale per limitare i rischi di contagi”. Noi non sappiamo se siano stati seguiti tutti i protocolli di sicurezza previsti, è certo che negli ultimi mesi i contagi si moltiplicano sui luoghi di lavoro, non solo nelle aziende agroalimentari, come a Mondragone(4), ma anche spesso nella logistica, come è successo alla Bartolini di Bologna (5) e in tanti altri settori lavorativi, non solo in Italia (6).

Confagricoltura ci dice anche che “non è possibile garantire il «rischio zero»”. Sono parole che abbiamo sentito mille volte in queste settimane, in ogni contesto, talvolta pronunciate da ministri (7), come riguardo alla scuola (8): ma ci chiediamo, sono sufficienti per scagionare i padroni delle aziende e i politici dalle loro responsabilità? I lavoratori non vanno in azienda per il loro diletto, ma perché costretti per sopravvivere. Con che coraggio si chiede loro di fare sacrifici, di rischiare la propria vita, o quella dei familiari, quando spesso le condizioni di lavoro sono inadeguate anche secondo le pur elastiche e compiacenti norme sanitarie? I centri di irradiazione dei padroni ogni giorno cercano di ingannare i lavoratori: parlano di unità nazionale, chiedono che ognuno faccia la propria parte, vorrebbero far credere ai lavoratori di essere sulla stessa barca degli imprenditori, degli industriali, quando questi ultimi hanno ben altre barche, ben altri interessi!

Le classi popolari stanno già pagando il prezzo più alto della pandemia: con riduzioni salariali, con nuova precarietà, con la crescita della disoccupazione e talvolta con la loro stessa vita. È un conto troppo salato: da tanto tempo i lavoratori pagano tutti i costi delle crisi, mentre i padroni ne approfittano per rilanciare riforme sempre peggiorative della vita dei lavoratori (9).
Unire le lotte di tutti i lavoratori diviene una necessità ogni giorno più pressante: non solo per il diritto ad una vita decorosa, è ora anche una questione di sopravvivenza.

Di Christian Michelini

 

FONTI:
(1) https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/home/1247417/polignano-scoppia-focolaio-covid-in-azienda-agricola-80-positivi.html
(2) https://www.fanpage.it/attualita/coronavirus-focolaio-a-polignano-a-mare-78-positivi-in-azienda-agricola-barese/
(3) https://www.ansa.it/puglia/notizie/2020/09/08/covid-78-positivi-in-azienda-nel-barese_ba9aba72-76ea-45e9-aac2-291a47f369b1.html
(4) https://www.lordinenuovo.it/2020/07/07/sicurezza-sul-lavoro-e-covid-19-i-casi-di-mondragone-e-viadana/
(5) https://www.lordinenuovo.it/2020/07/05/dagli-usa-alla-bartolini-bologna-profitto-prima-di-tutto/
(6) https://www.lordinenuovo.it/2020/07/30/coronavirus-una-seconda-ondata-tedesca/
(7) https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2020/09/08/scuola-audizione-della-azzolina-alle-14-in-senato-diretta_9b200840-2972-4160-a5ae-49cee2245f15.html
(8) https://www.lordinenuovo.it/2020/08/26/riaprire-scuole-e-universita-mille-dubbi-nessuna-certezza/
(9) https://www.lordinenuovo.it/2020/09/01/i-diritti-dei-lavoratori-e-larbitrio-del-padrone/

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