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Vita politica internazionale
Home›Vita politica internazionale›Vita politica internazionale – Ventottesimo numero

Vita politica internazionale – Ventottesimo numero

Di Redazione
02/03/2025
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Questo nuovo numero della nostra rassegna realizzata in collaborazione col Centro di Cultura e Documentazione Popolare (resistenze.org) torna a puntare uno sguardo sulla grave situazione dei popoli che pagano a caro prezzo le guerre imperialiste: Medio Oriente e Africa in questo momento sono scossi dalle ripercussioni dello scontro tra poli imperialisti che va intensificando.

 

La guerra degli Stati Uniti contro i palestinesi e la lotta per opporsi ad essa

  • PC di Israele (MAKI): La guerra degli Stati Uniti contro i palestinesi e la lotta per opporsi ad essa
    La lotta per la liberazione del popolo palestinese è al centro dell’intervista al compagno Issam Makhoul, membro del PC di Israele, ex parlamentare e presidente del Fronte Democratico per la Pace e l’Uguaglianza. Si parte dal ruolo degli USA di complicità nel genocidio del popolo palestinese ripreso (ma mai terminato) a partire dal 7 ottobre 2023, di come la successione al nuovo presidente USA Trump abbia influenzato la tattica criminale israeliana con la proposta della deportazione dei palestinesi da Gaza. Un altro tema affrontato è la crisi e fascistizzazione in Israele e il ruolo del PC e del Fronte Democratico nella lotta per la pace, la fine dell’occupazione e la creazione di uno Stato palestinese, che possa affrontare la questione dei rifugiati e degli insediamenti dei coloni.

 

No alla tirannia oscurantista! Insieme nella lotta contro i colonialisti e i loro tirapiedi!

  • PC Siriano: No alla tirannia oscurantista! Insieme nella lotta contro i colonialisti e i loro tirapiedi!
    Proseguiamo la nostra rassegna con la situazione in Siria, dando spazio al comunicato del PC siriano, attualmente illegale e in clandestinità (sebbene il controllo del nuovo regime sul territorio siriano sia parziale). Il quadro che viene tracciato dal comunicato è quello dell’avvio di un processo di forte involuzione dei diritti democratici da parte delle forze oscurantiste al potere, sostenute dagli interessi imperialisti che si sono venuti a formare attorno al cambio di regime nel martoriato paese mediorientale (per approfondire, si veda quanto già pubblicato sul tema). Il PC siriano rinnova il proprio impegno nella lotta contro l’oppressione e le persecuzioni, per la libertà e indipendenza della Siria.

 

L'imperialismo e l'Africa

  • PC Rivoluzionario di Francia (PCRF): L’imperialismo e l’Africa
    Ci spostiamo in Africa, col contributo dei compagni francesi: in questa analisi si dà conto del ruolo delle borghesie monopolistiche francese e cinese nel continente africano nel contesto dell’imperialismo globale. La Francia mantiene basi militari in Gibuti, Gabon e Costa d’Avorio, sfruttando risorse naturali e infrastrutture strategiche attraverso aziende come Total e Vinci; i cambiamenti recenti dell’influenza francese in Africa possono essere visti come un riorientamento tattico. Parallelamente, la Cina è diventata il principale partner commerciale dell’Africa, con investimenti significativi in infrastrutture e risorse naturali, consolidando la sua presenza economica nel continente. Questa competizione tra potenze imperialiste genera contraddizioni e alleanze temporanee, influenzando le dinamiche socio-economiche e politiche africane.

 

Manifesto del Comitato Centrale del TKP su Democrazia e Libertà

  • PC di Turchia (TKP): Manifesto del Comitato Centrale del TKP su Democrazia e Libertà
    In questo contributo i compagni turchi denunciano l’uso strumentale del concetto di democrazia e libertà da parte della borghesia, sostenendo che senza uguaglianza, senza una vera partecipazione popolare, senza eliminare il settarismo religioso, questi concetti restano vuoti. Il partito critica il controllo politico e giudiziario, la repressione della classe operaia e la limitazione del diritto di sciopero e protesta; invita tutti i partiti a rispondere su questioni fondamentali come la legge elettorale e costituzionale, smascherando l’ipocrisia della “democrazia” capitalista, che esclude i lavoratori dal potere.

 

Dire la verità è rivoluzionario. Sull'informazione e la disinformazione nel mondo di oggi

  • PC dei Lavoratori di Spagna (PCTE): Dire la verità è rivoluzionario. Sull’informazione e la disinformazione nel mondo di oggi
    L’articolo dei compagni spagnoli affronta un altro tema legato ai concetti discussi nell’articolo precedente, ossia l’ipocrisia borghese sulla democrazia legata alla libertà d’informazione. La presidenza Trump negli USA, che vede ricchissimi businessman dei media influenzare più o meno direttamente il governo, è l’occasione per trattare del problema della disinformazione nella politica borghese contemporanea, evidenziando come la verità sia spesso manipolata dai monopoli mediatici. In Spagna, sia la destra sia la socialdemocrazia utilizzano la menzogna per i propri fini politici, dimostrando che i media sono sempre subordinati agli interessi di classe: dal momento che non esiste la “neutralità”, solo una posizione e informazione di classe indipendente può restituire alla classe operaia l’accesso alla verità.

 

“Tradwives” & “soft girls”: false “scelte” per “legittimare” la disuguaglianza delle donne

  • Gioventù Comunista di Grecia (KNE): “Tradwives” & “soft girls”: false “scelte” per “legittimare” la disuguaglianza delle donne
    In chiusura affrontiamo un tema culturale (ma profondamente legato alla divisione in classi della società…): l’articolo della KNE critica le tendenze social emergenti, come le “soft girls” e le “tradwives”, che promuovono l’idea che le donne (ricche) possano fare una scelta “libera” di rinunciare al lavoro per dedicarsi alla casa e alla famiglia. Queste tendenze anacronistiche legittimano la disuguaglianza di genere, mascherando l’oppressione delle donne sotto l’apparenza di una “scelta personale”: non a caso queste visioni rispondono alle difficoltà sociali del sistema capitalista in crisi che sfrutta la forza lavoro femminile. Come conclusione di questa rassegna stampa, mettiamo in evidenza le conclusioni politiche di quest’ultimo articolo, che riteniamo particolarmente rilevanti all’interno del dibattito sul rapporto tra i temi culturali e in generale sovrastrutturali, rispetto a quelli economici: “Sulla strada della conoscenza e della lotta per una società liberata dalle catene capitalistiche, la società socialista-comunista, si coltivano i “semi” di un altro atteggiamento verso la vita. Contro l’individualismo, il pensiero e gli atteggiamenti egoistici, si sviluppano la solidarietà, l’altruismo e il rispetto reciproco”.
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