Questo nuovo numero della rassegna stampa internazionale si apre sull’attacco israeliano all’Iran, col contributo del TKP che contestualizza la vicenda nel più ampio tema del ridisegno della regione mediorientale, da parte degli USA e dei loro alleati, nell’ambito dello scontro contro i blocchi imperialisti emergenti. L’argomento del Medio Oriente come crocevia dei corridoi commerciali, e più in generale, degli interessi dei grandi monopoli, viene ripreso anche dall’articolo del KKE, che pone al centro dell’analisi il tema della logistica, e dello scontro per il controllo dei flussi di merci tra la “Via della Seta” e i corridoi alternativi.
La NATO è protagonista dello scivolamento verso la Terza Guerra Mondiale, e il suo ruolo aggressivo e reazionario viene analizzato dall’articolo del NCPN con l’occasione del vertice dell’organizzazione all’Aia il 24-26 giugno.
Collegato al sempre più sfacciato militarismo è il piano ReArm EUROPE, e il suo sostegno da parte della socialdemocrazia europea con i suoi tentativi di abbellirlo e dargli un carattere “progressista”: l’articolo del PCTE denuncia come il “Libro Bianco sulla difesa europea” della Commissione UE sia perfettamente compatibile con la piazza “sociale e democratica” della sinistra borghese spagnola.
In chiusura, ospitiamo l’approfondita analisi del KP sul Partito della Sinistra in Germania, la Linke, sul suo carattere allineato al ruolo storico traditore della socialdemocrazia, e sul rapporto che i comunisti dovrebbero avere con essa nella difficile situazione odierna. Buona lettura.
- Partito Comunista di Turchia (TKP): Sugli sviluppi riguardanti l’attacco israeliano all’Iran
Apriamo questo numero col contributo del TKP, che evidenzia come l’attacco israeliano all’Iran, sostenuto da intelligence, logistica e armi statunitensi, è parte di un’aggressione imperialista più ampia. Israele, USA e alleati mirano a spezzare l’influenza iraniana in Siria e nella regione, con la complicità passiva o attiva di altri attori, tra cui la Turchia. Pur essendo l’Iran un alleato strategico per Russia e Cina, entrambi mantengono legami anche con Israele, frenando una reale opposizione al ridisegno dell’intera regione mediorientale. Questo riflette la logica del capitalismo globale, in cui nessuno Stato si oppone davvero al dominio imperialista, ma i blocchi contrapposti contribuiscono nella politica di divisione delle aree di influenza. Solo la lotta dei popoli può rompere questo equilibrio di sfruttamento e guerra: “non ci si può aspettare giustizia, moralità, principi e ideali rivoluzionari dagli Stati che rappresentano il dominio di questi monopoli multinazionali.”
- Partito Comunista di Grecia (KKE): Medio Oriente: crocevia di progetti imperialisti concorrenti da Est a Ovest
Manteniamo il focus sulla questione mediorientale con l’articolo del KKE, che caratterizza la regione come epicentro di scontri tra progetti imperialisti concorrenti. Israele, con il sostegno di USA e UE, intensifica il genocidio a Gaza per consolidare il controllo su rotte commerciali ed energetiche, funzionali al Corridoio India-Medio Oriente-Europa (IMEC), pensato per contenere la Cina e la sua “Via della Seta”. Parallelamente, Iran, Cina e Russia promuovono corridoi alternativi come l’INSTC. Teheran propone una cooperazione regionale escludendo Israele, mentre rafforza i legami con Pechino e rilancia un’alleanza alternativa su basi religiose. Intanto, gli “Accordi di Abramo” proseguono nonostante la guerra, puntando a normalizzare i rapporti arabo-israeliani in cambio di vantaggi economici e strategici. La Grecia e l’Italia sostengono l’IMEC, ritagliandosi ruoli logistici in Europa. Anche nel Mar Rosso si apre un fronte parallelo con manovre militari euro-atlantiche per contenere l’influenza di Cina, Russia e Iran. I compagni greci denunciano l’ipocrisia imperialista e l’urgenza di una risposta popolare contro le guerre per il profitto.
- Nuovo Partito Comunista dei Paesi Bassi (NCPN): Vertice NATO: fermare la macchina da guerra! Fuori i Paesi Bassi dalla NATO, fuori la NATO dai Paesi Bassi!
Un ruolo chiave nell’intensificazione dello scontro interimperialista e nello scivolamento verso la guerra generalizzata è quello della NATO. In vista del vertice dell’organizzazione del 24-25 giugno 2025 nei Paesi Bassi, il NCPN denuncia il carattere imperialista dell’alleanza atlantica, contrariamente a quanto viene propagandato dai media borghesi. Questo summit, presentato come promozione di “pace e sicurezza”, è in realtà una vetrina per l’industria bellica e un’iniziativa a favore del grande capitale. La NATO è responsabile di guerre di aggressione e genocidi (Jugoslavia, Libia, Afghanistan, Palestina), di sostenere regimi e milizie reazionarie, e di coinvolgere i Paesi Bassi in crimini internazionali, non solo con le “missioni” all’estero ma ad esempio con l’acquisto di armi da Elbit Systems, azienda israeliana che produce le armi che devastano Gaza. Il NCPN evidenzia inoltre il legame storico tra NATO e terrorismo fascista (es. Gladio); denuncia la crescente militarizzazione e i tagli al welfare per finanziare le guerre. Il partito invita i lavoratori a unirsi ai comitati per la pace e rivendica: “I Paesi Bassi dicono “no” alla guerra e “no” alla NATO!”.
- Partito Comunista dei Lavoratori di Spagna (PCTE): Dall’Appello per l’Europa al Libro Bianco sul riarmo: la storia non ci perdonerà l’inazione
Anche in Unione Europea spirano venti di guerra: l’articolo del PCTE analizza criticamente l’“Appello per l’Europa”, sulla base del quale la sinistra borghese spagnola ha convocato una piazza del tutto simile a quella italiana del 15 marzo, e il “Libro Bianco sulla difesa europea”, della Commissione europea, che tratta il piano ReArm EUROPE. Sostanzialmente il secondo concretizza la piattaforma della piazza “progressista” senza maschere fintamente socialdemocratiche: il progressismo europeo ha adottato un europeismo nazionalista e suprematista che nasconde la vera causa della crisi, la competizione capitalistica. Entrambi i testi promuovono la difesa dell’UE e il riarmo militare come risposta all’“aggressione” di potenze come Russia e Cina, legittimando la guerra e le spese militari in nome della “pace” e della “democrazia”. L’autonomia strategica dell’Europa è vista come aumento delle capacità militari e industriali, in una competizione globale. I compagni spagnoli denunciano questa ipocrisia della socialdemocrazia che maschera gli interessi dei monopoli capitalisti e prepara la società a nuovi conflitti, il cui prezzo sarà pagato dalla classe operaia: l’inerzia di fronte a questa realtà sarà storicamente imperdonabile.
- Partito Comunista del Messico (PCM) e Piattaforma Comunista dei Lavoratori degli Stati Uniti d’America (CWPUSA): Sulle rivolte degli immigrati negli Stati Uniti
Ci spostiamo sul tema dell’instabilità dei sistemi sociali anche al vertice della piramide imperialista, con le proteste di massa negli USA legate alla stretta poliziesca sull’immigrazione. Ospitiamo due contributi, dal PCM e dalla CWPUSA, sulle recenti rivolte contro l’ICE: il governo Trump ha intensificato la repressione contro i lavoratori immigrati, con arresti di massa, deportazioni, e separazioni familiari. Queste politiche colpiscono duramente la classe operaia immigrata, alimentando divisioni create dalla borghesia per indebolire la lotta comune dei lavoratori. In Messico, il governo anziché difendere i diritti dei propri cittadini emigrati, è complice della cessione di sovranità del paese centroamericano per massimizzare i profitti dei padroni. Le recenti rivolte contro l’ICE, con azioni coraggiose di lavoratori e comunità, esprimono la rabbia contro questa oppressione. Le organizzazioni comuniste chiamano all’unità di classe e alla lotta contro il sistema capitalista che sfrutta e reprime gli immigrati e i lavoratori in generale.
- Partito Comunista (KP, Germania): Carattere, percorso e obiettivo del Partito della Sinistra (Die Linke) come parte dello spostamento verso destra
Chiudiamo con un’ampia analisi dei compagni tedeschi del KP sul ruolo della socialdemocrazia “colorata di rosso”, rappresentata in Germania dal Partito della Sinistra (Die Linke), che tante illusioni e entusiasmi ha suscitato anche in Italia. L’articolo evidenzia il carattere riformista della Linke e il ruolo nel mantenimento del capitalismo tedesco: pur riconoscendo la buona fede di molti suoi membri, si sottolinea come il partito inganni chi cerca un cambiamento reale, svuotando il concetto del socialismo scientifico del suo contenuto rivoluzionario e promuovendo un “socialismo democratico”, che rigetta in toto l’esperienza storica del socialismo e garantire la compatibilità con l’ordine esistente. L’analisi parte dal programma politico della Linke, per passare poi alla sua pratica politica con la partecipazione al governo, caratterizzata da attacchi alla classe operaia, e la sua politica imperialistica e di sostegno all’UE capitalistica, inclusa la posizione sulla guerra in Ucraina e sulla Palestina. Si rigetta l’idea che i comunisti debbano sostenere il Partito della Sinistra o fare entrismo, poiché ciò danneggia la costruzione di un movimento operaio rivoluzionario, anziché fare da “levatrice” per esso. L’appello finale dei compagni tedeschi è per una chiarezza ideologica e una strategia comunista rigorosa per rafforzare la lotta di classe, con l’obiettivo di incanalare le forze e le energie sane nella costruzione del partito comunista. I parallelismi che si possono tracciare tra il Partito della Sinistra e analoghe formazioni nell’ambito UE e italiano sono evidenti, un’analisi franca sulle illusioni suscitate da queste formazioni politiche è indispensabile per smascherarne la perdurante influenza nei settori operai e giovanili.